Genova – Combattere il punteruolo rosso in Liguria è possibile e senza spendere somme ingenti. Ammonterebbe a circa 200 euro (contro i circa 2000 di un abbattimento) la terapia consigliata da alcune associazioni ambientaliste che denunciano il ricorso massiccio agli abbattimenti, con costi ingentissimi, in molti Comuni della Liguria.
Il punteruolo rosso è ormai diventato una vera e propria emergenza ambientale e rischia di stravolgere il panorama di molte località turistiche della Liguria, che hanno utilizzato nel corso dei decenni le palme per arricchire e decorare gli spazi verdi.
L’insetto attacca le palme e le fa morire per poi volare su un’altra pianta a ripetere il ciclo distruttivo a partire dalla deposizione delle uova.
Sono soprattutto le larve a creare i danni maggiori. Sono molto grandi e voraci e mangiano la parte apicale e della crescita delle palme. Uccidono lentamente la pianta privandola delle foglie.
Le associazioni ambientaliste denunciano il ricorso massiccio all’abbattimento quale soluzione al problema e lamentano i costi enormi che tale operazione comporta. Costi che ricadono sulla collettività e che sarebbero inutili in presenza di altre terapie meno costose e che, soprattutto, possono salvare le piante ed il panorama.
Si tratta di trattamenti a base di sostanze anti parassitarie che uccidono gli insetti ed evitano che le piante muoiano.
Si tratta principalmente di due metodologie simili per effetto e risultati.
Una di esse comporta trattamenti alla cima della pianta, due o tre volte l’anno, per uccidere insetti e larve mentre l’altra prevede che le sostanze vengano fatte assorbire direttamente alla pianta attraverso buchi nella corteccia in cui vengono versate le cure.
La pianta si satura delle sostanze e gli insetti e le larve muoiono.
Le metodologie sarebbero sostanzialmente uguali per risultati e per i costi e dunque possono essere suggerite senza particolari problemi.
Il trattamento consentirebbe di ridurre di un decimo le spese e di salvare le piante.