Genova – Continua a suscitare polemiche l’istallazione sulle panchine di piazza Giusti, nel quartiere genovese di San Fruttuoso, di dispositivi anti-barboni.
Il dibattito si è trasferito sui social ma non è meno infuocato. Pubblico diviso tra chi sostiene che il Municipio abbia scelto bene, evitando lo stazionare di persone senza fissa dimora in un parco pubblico frequentato da bambini e chi, invece, parla di atto disumano e privo di rispetto per le persone indigenti.
Le segnalazioni sulla presenza di persone in difficoltà, spesso vittima di alcolismo e che infastidivano le mamme e i loro bambini, erano cresciute in modo esponenziale ed un primo intervento era già stato compiuto con la potatura delle siepi che prima nascondevano i giardini dall’esterno. Un modo per evitare che alcuni angoli del piccolo parco restassero “nascosti” alla vista e potessero trasformarsi in zone appartate dove lasciarsi andare a qualunque comportamento.
Il taglio delle siepi ha ridotto la presenza di persone “sgradite” ma le panchine continuavano a rappresentare un luogo di incontro e un rifugio, specie d’estate, per i disperati che frequentano la zona.
Così è arrivata la decisione di istallare degli speciali inserti in metallo che impediscono di stare sdraiati sulle panchine.
Un blocco “anti barboni” che, però non è piaciuto a tutti ed anzi la discussione tra favorevoli e contrari ha infiammato il Web.
C’è chi parla di gesto disumano perchè acuisce l’emarginazione delle persone già disperate per la loro condizione e sembra voler allontanare dalla vista una realtà che, purtroppo, esiste e non viene affrontata con le misure più idonee.
Nei giorni scorsi, a seguito di un articolo sulla vicenda, pubblicato da un quotidiano locale, il presidente del Municipio Bassa Val Bisagno aveva risposto con una nota:
“Gent.mi, vi metto a conoscenza dell’impegno e lo sforzo che stiamo impiegando per risollevare il nostro municipio, dal massacrante impegno sulle alluvioni, alle riqualificazioni urbanistiche, al tentativo di rivitalizzare le nostre piazze con iniziative che spesso anche gli utenti e voi postate su questo gruppo, all’apertura del social market in Viale Centurione Bracelli con cui sosteniamo e aiutiamo tutte le fragilità, non ultimo il sostegno finanziario alla mensa dei centri di ascolto del territorio…purtroppo l’articolo uscito è fuorviante e non veritiero nelle motivazioni, ben lungi da noi del municipio qualsiasi intervento che allontani le persone o chi ha bisogno. Le staffe non sono anti clochard, ma sono state messe per una questione di ordine pubblico. Piazza Manzoni è frequentata da un gruppo di pregiudicati che ha più volte infastidito i frequentatori della piazza e coloro che si recano con i bambini al vicino asilo. Spesso è dovuta intervenire la Polizia e ancora adesso ci sono diverse indagini in corso. Uno di questi è stato arrestato perché ricercato nel suo paese di origine per omicidio, qui non si può certo scrivere quanto detto dalle varie forze dell’ordine su come si usavano quelle panchine, anche perché nascoste dalle siepi, tanto è vero che quando gli operai di aster sono intervenuti per potare sono stati minacciati. Probabilmente non si risolverà il problema ma stiamo cercando di riportare la piazza in una condizione di vivibilità e grazie anche al wifi free installato dal Municipio la piazza è anche frequentata da adolescenti di tutte le etnie. Mi spiace che il messaggio passato è quello di una iniziativa anti clochard. In Municipio sono arrivate spesso richieste di intervenire da parte di genitori che non potevano più portare i loro figli nei giochi installati nella piazza perché disturbati da questi. Piazza Manzoni non è mai stata frequentata da clochard verso cui il Municipio in questi quattro anni ha dimostrato sempre la massima attenzione attraverso il suo social market contribuendo economicamente e continuerà a farlo sino alla fine del mandato perché riteniamo sia giusto e doveroso aiutare chi è in difficoltà. Ritengo che l’articolo sia stato da molti travisato. Ripeto che è un provvedimento contro i delinquenti e non contro chi è in difficoltà. Credo che la storia di chi sta amministrando il municipio sia chiara. Nessun intento di trasformarci in sceriffi. Spero di aver fatto un po’ di chiarezza”.