Genova – Il reato ipotizzato è quello di diffamazione a mezzo stampa, equiparando le pagine di Facebook ad un giornale on line o ad un Media di informazione.
Potrebbero costare cari, addirittura un processo penale, i commenti postati in questi giorni dai tanti genovesi che hanno reagito alla notizia, diffusa sul social network di Mark Zickerberg, dell’anziano 82enne multato dalla polizia municipale quattro anni fa e arrestato in questi giorni dopo una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale.
Il video della “colorita” protesta dell’anziano, che per quasi un’ora era rimasto in piazza Raibetta ad inveire contro gli agenti che lo avevano multato, a suo dire, senza un motivo, è stato pubblicato nuovamente in questi giorni poichè il tribunale lo avrebbe condannato a 17 giorni di carcere per gli insulti lanciati contro la polizia municipale.
A commento dell’episodio, anche da parte di chi non conosceva sino in fondo l’episodio e i suoi risvolti, sono stati centinaia i genovesi che hanno sfogato una certa antipatia per chi, in divisa, sanziona ogni giorni gli automobilisti.
Qualcuno si è spinto oltre il consentito, nel tipico errore di chi crede che Internet sia una sorta di “terra di nessuno” dove non valgono le stesse leggi che si applicano nel mondo reale.
Gli insulti si sono fatti pesanti, le parole irripetibili e il sindacato della Polizia Municipale non ha tollerato oltre ed ha presentato un esposto alla Magistratura e alla polizia postale.
Chi ha esagerato rischia di essere incriminato per diffamazione a mezzo stampa o, più verosimilmente, per la diffamazione semplice.
La polizia postale esaminerà le pagine Facebook dove è stato pubblicato il video e identificherà gli autori dei commenti più pesanti. Il giudice deciderà se incriminarli in un vero e proprio processo o se, invece, decidere diversamente.