Genova – Un uomo di 53 anni, Danilo Caprari, è morto davanti alla moglie ed alle due figlie di 13 e 20 anni appena 24 ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale San Martino di Genova.
L’uomo era arrivato al nosocomio per un infarto, salvato dai militi del 118. Dopo quattro giorni di permanenza sono arrivate le dimissioni con la rassicurazione di una cura farmacologica da poter effettuare a casa. Ma le cose non sono andate come previsto e l’uomo, dopo aver accusato un malore, si è accasciato a terra.
Capirai, titolare di una ditta di autotrasporti, giovedì della settimana scorsa, intorno alle dieci di sera ha accusato un forte dolore al petto ed allo stomaco. La moglie chiama immediatamente il 118 ed il medico capisce subito che si tratta di un infarto. Arrivati dopo pochi minuti presso l’abitazione dell’uomo, i sanitari lo trasportano direttamente in rianimazione all’ospedale San Martino, già precedentemente avvisato. A Caprari viene diagnosticata l’occlusione totale di un’arteria ed il giorno seguente l’equipe di Cardiologia Interventistica esegue un intervento installando uno stent. Durante l’intervento, riuscito, i medici si rendono conto che l’uomo ha un’altra vena chiusa ed avvisano la famiglia di un possibile secondo intervento da eseguire il giorno seguente.
Dopo le consultazioni del caso, il personale medico ritiene che la cura farmacologica a casa sarebbe bastata a migliorare la situazione ed il 53enne viene trasferito dal reparto di Terapia Intensiva a quello di Cadiologia, dove rimane due giorni in osservazione. Dimesso lunedì mattina e rientrato nella sua abitazione, l’uomo ha accusato un secondo malore nella notte tra martedì e mercoledì. Di nuovo la chiamata al 118 e l’arrivo tempestivo dei sanitari che hanno in tutti i modi provato a rianimare l’uomo senza però riuscirci.
Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta ed il Pubblico Ministero Piercarlo Di Gennaro ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento ancora contro ignoti. Sempre il Pm ha disposto che il corpo di Caprari sia trasferita all’Istituto di Medicina Legale perché si possano effettuare gli esami del caso. Per il momento Di Gennaro ipotizza un responsabilità da parte dei medici del San Martino. Per evitare conflitti di interesse ha deciso dia affidare il compito dell’esame autoptico ad un medico legale di fuori Genova.
Filippo Ansaldi, della direzione sanitaria dell’ospedale genovese, ha spiegato che l’infarto che ha colpito l’uomo era molto importante, che è stato trattato con angioplastica e che dopo le consultazioni dei medici del reparto, il trattamento farmacologico era quello ritenuto più idoneo.