Genova – Una raccolta di indumenti usati porta a porta senza l’indicazione dell’associazione benefica cui saranno destinati i ricavi. E’ di nuovo polemica, nella zona di Marassi, per l’affissione di manifestini nei portoni e lungo la strada, che annunciano il passaggio di persone che raccoglieranno indumenti usati e oggetti di cui ci si vuole disfare, direttamente presso i portoni delle case.
Una procedura “inusuale” che si aggiunge al fatto che l’ente o l’associazione che esegue il porta a porta non indica il proprio nome ma solamente un numero di telefono cellulare.
“Di questi tempi è un errore non farsi riconoscere – spiegano in via Robino – perchè i malintenzionati sono troppi e le persone hanno imparato a diffidare. Certamente si tratterà di un errore ma chiediamo all’associazione di farsi riconoscere indicando i propri recapiti completi ed alle forze dell’ordine di vigilare per evitare che persone senza scrupoli possano approfittare del buon cuore delle persone”.
Il tam tam si muove sui Social e su Facebook sono già numerose le segnalazioni su queste raccolte di abiti usati “misteriose” e che non indicano il destinatario del materiale raccolto.
“Vorremmo sapere a chi vanno gli oggetti e gli indumenti donati – spiegano molti cittadini insospettiti – e che uso ne verrà fatto. Purtroppo è già successo che persone senza scrupoli abbiano raccolto le cose donate dalle persone di buon cuore per poi rivenderle privatamente su mercatini dell’usato e altre forme di commercio più o meno legali. Dovrebbe essere obbligatorio indicare ogni dato in questi casi, anche nell’interesse delle stesse associazioni che devono tutelarsi”.
I manifestini sono comunque “professionali” e potrebbero certamente essere del tutto regolari. In fondo è possibile telefonare al numero indicato per chiedere informazioni più dettagliate.
Ma sulle alture di Marassi prevale la diffidenza ed è facile che la raccolta di indumenti non incontrerà il successo che avrebbe avuto con l’indicazione puntuale di tutti i dati dell’ente benefico.
“Ci sono stati molti furti nella zona del Biscione e di via Giglioli – spiegano i residenti – e nessuno si sente troppo sicuro in casa. Se queste persone suoneranno alla porta senza farsi prima identificare, rischiano di trovare solo porte chiuse. E’ un peccato se la raccolta ha davvero uno scopo benefico”.