Genova – Il nascente centro per immigrati “Casa Bozzo” di via Edera, a Quezzi, è stato oggetto di una interrogazione presentata dal capogruppo in Regione Liguria di Fratelli d’Italia, Matteo Rosso. Il consigliere regionale ha espresso le sue perplessità sulle criticità del progetto.
di accoglienza profughi nella “casa Bozzo” di via Edera, nel quartiere di Genova Quezzi.
“Chiedo agli uffici competenti – ha scritto Rosso – che diano garanzie certe agli abitanti del quartiere di Quezzi in merito alla tenuta idrogeologica della zona di via Edera perché ci sembra un po’ sbrigativo dire che non ci sia alcuna criticità vista la vicinanza del torrente Fereggiano, tristemente noto per la propria pericolosità in caso di eventi alluvionali”.
Al termine del consiglio regionale, il capogruppo Rosso ha inviato una lettera con richiesta di chiarimenti agli uffici. “I funzionari preposti – ha spiegato Rosso – devono prendersi responsabilità precise in merito alla presunta assenza di rischi per l’incolumità dei cittadini in occasione di eventuali eventi alluvionali per non scaricare poi tutto sulle spalle della politica. Per il resto, non posso che essere soddisfatto di aver appreso dall’assessore Viale che i profughi accolti non saranno 50 ma 25 e la posizione di contrarietà dell’assessore a questi progetti di ‘ospitalità diffusa’ che non rispettano le legittime preoccupazioni dei cittadini, tuttavia permangono forti perplessità oltre che da punto di vista dell’impatto sociale sul quartiere, anche dal punto di vista della viabilità e della tenuta idrogeologica dell’edificio. Dalle foto scattate in loco e dalle testimonianze dirette di chi da anni vive nella zona, risulta che l’edificio abbia un’accessibilità molto problematica, con una viabilità che oggi rende difficoltoso anche il passaggio di un’ambulanza. Via Edera è una strada privata con un unico sbocco veicolare, da sempre insufficiente al passaggio di auto private e totalmente inadeguata al transito di mezzi di emergenza come auto delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco. Inoltre, la base del muro di contenimento di Casa Bozzo confina con il rio Ammarengo e presenta tratti di cedimento. Pensiamo a quale sarebbe l’impatto, in una zona stretta tra palazzi e rii, di una presenza massiccia di immigrati, di cui la metà giovanissimi che potrebbero non limitarsi a stare tra le quattro mura del centro di accoglienza, ma, legittimamente, sostare in strada, giusto per passare il tempo e le giornate. Non pensiamo poi a cosa potrebbe succedere nel caso in cui, come spesso capita in queste situazioni, si generassero liti o risse e fossero chiamati a intervenire forze dell’ordine e soccorritori. Condividiamo quindi le forti preoccupazioni dei cittadini residenti nel quartiere popoloso di Genova Quezzi che hanno raccolto circa 1.500 firme per esprimere la propria contrarietà all’arrivo e già questo dovrebbe far riflettere sull’entità dell’apprensione che le famiglie stanno legittimamente vivendo in queste settimane”.
L’azione di controllo del gruppo di Fratelli d’Italia non si fermerà alla sola Regione. Nei prossimi giorni anche il consigliere comunale e vicepresidente del consiglio comunale di Genova, Stefano Balleari chiederà risposte in merito alla giunta Doria.