Una scoperta che ha lasciato a bocca aperta gli stessi scienziati. Un buco nero con una massa 17 miliardi di volte superiore quella del Sole. Non si tratta della prima scoperta del genere. Altri buchi neri con masse anche superiori (fino a 100 miliardi di volte quella del Sole) sono stati rintracciati negli anni passati. Quello che sorprende, in questo caso, è la zona in cui l’enorme voragine è stata ritrovata. Fino ad oggi, infatti, buchi neri di tali dimensioni venivano trovati in zone dell’Universo piuttosto “affollate”, in regioni popolate da migliaia di galassie. Questa volta, la scoperta è avvenuta in una regione semivuota, la galassia ellittica NGC 1660, popolata da una ventina di galassie nella costellazione di Eridano, a circa 2000 anni luce dalla terra. A descrivere la scoperta di un gruppo di astronomi guidato da Jens Thomas dell’istituto Max Planck di Garching, in Germania, la rivista Nature, nell’edizione dello scorso 6 aprile.
L’inaspettata scoperta ha suscitato molte domande nei ricercatori. Il buco nero trovato è solo la punta di un iceberg? Fino ad oggi si riteneva che la grandezza dei buchi neri fosse legata alle dimensioni delle galassie che li ospitano, ma la dimensione di quello nella NGC 1660 è tale da superare la galassia in cui si trova. Tra le ipotesi, quella che sia frutto della collisione tra 2 o più galassie, i cui buchi neri si sono uniti.