Genova – Prosegue senza sosta la lotta contro il tempo per raccogliere la maggior parte del petrolio riversato nei torrenti Fegino e Polcevera dopo il guasto all’oleodotto della Iplom. Tecnici ed operai delle ditte di bonifica, insieme ai vigili del fuoco e alla Protezione Civile lavorano al massimo regime per eliminare quanto più possibile la presenza di idrocarburi nei corsi d’acqua e in mare, dove la corrente ha spinto il petrolio nelle scorse ore.
Gli occhi sono puntati al cielo, cupo e carico d’acqua, nella speranza che la pioggia non cada troppo abbondante poichè gonfierebbe i torrenti trascinando verso il mare la marea nera che ancora è semi sepolta tra le rocce dei corsi d’acqua.
Lungo il percorso dei torrenti, infatti, sono state predisposte panne assorbenti ed anche vere e proprie barriere di contenimento, costruite a tempo di record con pietre e sassi, per catturare il petrolio e radunarlo in modo da poter essere risucchiato da pompe idrovore e speciali apparecchiature costruite appositamente.
Se il livello dell’acqua dovesse aumentare, la marea nera potrebbe scavalcare le barriere e raggiungere il mare dove è già in corso una emergenza ambientale con decine di segnalazioni, nel ponente genovese, per chiazze oleose e bitume sulle spiagge.