Ginevra (Svizzera) – Si è nascosto in una valigia pensando di riuscire ad eludere i controlli effettuati alla stazione di Chiasso ma il suo tentativo di entrare in Svizzera si è infranto davanti ai funzionari della dogana.
Un giovane profugo eritreo di 20 anni, partito dalla Stazione Centrale di Milano come “bagaglio a mano” di un amico-complice che lo ha trasportato, è arrivato fino al confine con la Svizzera ma li, davanti ai funzionari della dogana, è stato scoperto, grazie anche all’atteggiamento molto nervoso dell’amico che ha spinto gli addetti alla sicurezza a fermarlo per un ulteriore controllo.
All’apertura della valigia la sorpresa di tutti è stata grande: all’interno, rannicchiato, si trovava il giovane, immediatamente espulso.
Non è il primo caso di tentativi di espatrio rocamboleschi, tantissimi sono i giovani che provano a superare i confini nascosti dentro alle valigie e come fa sapere Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, oltre alle valigie vengono usati i doppi fondi delle automobili, di solito nei cruscotti o sotto i sedili, una pratica che molto spesso costa la vita a chi, pieno di speranza, si mette in viaggio in condizioni disperate.
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