Genova – Incominciato ormai più di una settimana fa (clicca qui per notizia), il dibattito che si sta portando avanti in Regione Liguria rispetto al disegno di legge sulla nuova programmazione commerciale smuove già le prime reazioni della Confesercenti Liguria, principale interlocutrice all’interno del tavolo di discussione.
“Abbiamo assistito fin qui a un dibattito grottesco – sottolinea Patrizia De Luise, presidente della Confesercenti Liguria – in cui nessuno ha chiarito come intenda tutelare il piccolo commercio. Questo territorio non può sopportare altri insediamenti e la costruzione di un outlet non può essere decisa sulla base degli interessi di un singolo Comune”.
“Tutti i soggetti coinvolti fanno dichiarazioni su questioni di competenza, legittimità, gerarchia delle fonti normative e quant’altro – ha aggiunto Patrizia De Luise – ma nessuno, a parte l’assessorato allo Sviluppo Economico, ha fin qui espresso una chiara posizione sugli obiettivi che questo provvedimento dovrebbe raggiungere per il bene della comunità delle imprese e dei consumatori liguri. In particolare, nessuno ha chiarito come intenda tutelare il piccolo commercio per salvaguardare vivibilità e socialità del territorio e posti di lavoro”.
La paura della Confesercenti, come si legge nella nota stampa giunta in redazione, è che dietro a questioni di metodo e dietro all’ipotesi della costruzione di un nuovo outlet possano nascondersi interessi di parte, come il recupero degli oneri di urbanizzazione.
“Che si utilizzino criteri generali o si ragioni per ambiti, bisogna dire chiaro e tondo che questo territorio non può sopportare altri insediamenti della grande distribuzione – sentenzia la Confesercenti – perchè in Italia, secondo un report dello Studio Nielsen, hanno chiuso 500 supermercati in più di quanti ne abbiano aperto, e crediamo che questi numeri dicano tutto sulla situazione”.
“Ribadiamo con forza che la costruzione di un outlet non può essere decisa sulla base degli interessi di un singolo Comune, sia esso il capoluogo di regione o l’ultimo paese della Liguria sulla carta geografica, ma bisogna comunque fare presto: è fondamentale evitare che la moratoria scada il 30 luglio senza che si sia votato un nuovo provvedimento perché, in tal caso, significherebbe dare carta bianca all’apertura di nuovi insediamenti ovunque”.