Genova – Apriranno al pubblico in ottobre gli ambienti dell’ultimo piano di Palazzo Rosso, dedicati agli arredi, alle sculture ed ai dipinti dell’Ottocento.
Cinque sale in tutto, recuperate e riportate al loro originario splendore grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, storico sponsor del restauro del Palazzo.
Gli ambienti sono stati la dimora della famiglia Brignole-Sale delle ultime due generazioni e costituiscono un ampliamento del ricco percorso dei Musei di Strada Nuova.
Il sindaco di Genova, Marco Doria, è entusiasta di questo ampliamento: “Si arricchisce ulteriormente il percorso museale di Strada Nuova, si allargano le rivelazioni d’arte e di storia per i visitatori dei palazzi dei Rolli, prosegue la valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale ed artistico della città. Genova è sempre più riconosciuta in Italia e all’estero come città di cultura, per i musei, i palazzi, le ville, il centro storico e per la qualificata ed intensa offerta di mostre, confronti, rassegne e studi che propone. Il sistema culturale che siamo riusciti a creare, anche grazie a un’efficace collaborazione con soggetti privati che operano in campo culturale o lo sostengono, migliora la qualità di vita dei genovesi ed è una risorsa fondamentale per la promozione turistica della città”.
Gli fa eco l’assessore alla cultura ed al turismo, Carla Sibilla: “Oggi presentiamo le stanze della Duchessa in anteprima alla stampa e a coloro che ci hanno supportato nell’opera. La cittadinanza ed il vasto pubblico potranno goderne a partire dalle giornate dei Rolli del 15 e 16 ottobre e poi in forma permanente. E’ un importante ampliamento e arricchimento sia dell’offerta del sistema museale civico che di una città sempre più dinamica e viva culturalmente”.
Palazzo Rosso, voluto da due fratelli nella seconda metà del Seicento, era stato per questo motivo dotato di due piani nobili. Le vicende familiari della proprietà, la famiglia Brignole-Sale, erano state tali da allestire ad abitato solamente il secondo piano. Successivamente, ogni generazione spostò i propri appartamenti all’interno dell’edificio a seconda delle esigenze e gli ultimi rappresentanti della famiglia vissero all’ultimo piano.
Visitando il palazzo si possono dunque distinguere sette stratificazioni che testimoniano la ricca vita del Palazzo facendone un unicum nella testimonianza abitativa che parte alla fine del Seicento e si conclude a metà del Novecento.