Reggio Calabria – La Ndrangheta estorceva denaro alle imprese turistiche ed i supermercati del Reggino per poter lavorare senza “problemi”. Sono presunti affiliati alla cosca Paviglianiti, operante principalmente nei comuni di Bagaladi, San Lorenzo e Condofuri, le 5 persone fermate dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria con l’accusa di essere gli autori di diverse estorsioni e tentate estorsioni, aggravate dalle modalità mafiose, compiute tra il dicembre 2015 e l’ottobre scorso nei confronti di imprenditori operanti nei settori della grande distribuzione e del turismo.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, gli indagati, agendo con assoluta sfrontatezza, raggiungevano le vittime all’interno o nei pressi delle loro attività commerciali invitandoli a fare “un’offerta libera” in favore dei detenuti della cosca di appartenenza. In un caso, a dimostrazione della particolare capacità di penetrazione e dell’asfissiante controllo del territorio posti in essere, uno dei fermati, ritenuto un elemento di spicco della cosca, era riuscito anche a sapere che un imprenditore del luogo si era aggiudicato all’asta un importante lotto di terreno, nonostante lo stesso avesse partecipato tramite procura e con la formula “per persona da nominare” e la cui identità doveva quindi rimanere segreta, e lo aveva redarguito per non avere chiesto la sua autorizzazione alla partecipazione a quell’asta ed invitandolo a “vedere il da farsi”.