Ferrara – E’ arrivata la svolta nelle indagini per il duplice omicidio di Pontelangorino, in provncia di Ferrara. Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, infatti, sono stati stati massacrati a colpi in testa e avvolti in sacchi di plastica dal figlio 16enne e da un amico, quasi 18enne.
I due giovani, dopo un lungo interrogatorio, sono crollati raccontando tutto agli inquirenti. Il movente sarebbe stato dettato dai forti contrasti tra il figlio e i genitori, legati ad insuccessi scolastici. Le liti hanno portato il 16enne a pensare di uccidere entrambi i genitori, progettando l’omicidio da qualche tempo.
Studiando il piano, il 16enne si sarebbe reso conto di aver bisogno di un aiuto ed avrebbe assoldato l’amico promettendogli in cambio mille euro, 80 dei quali già corrisposti.
Ad uccidere materialmente è stato l’amico. Tra la mezzanotte e le sei di martedì è entrato in camera da letto passando per una portafnestra lasciata appositamente aperta dal figlio e con un’ascia ha colpito alla testa prima il padre poi la madre.
Dopo averli uccisi entrambi ha chiamato il figlio della coppia perché lo aiutasse a spostare i corpi.
Inizialmente il piano prevedeva di gettare i cadaveri in un canale e denunciare la scomparsa. I due non sono riusciti a trasportare i cadaveri fino al corso d’acqua ed hanno quindi deciso per un piano B inventando di aver passato la notte insieme e telefonando ai Carabinieri raccontando di aver trovato i genitori morti.
Le contraddizioni dei loro racconti hanno fatto scattare le misure nei confronti dei due giovani. Dopo una serie di perquisizioni e di ricoreche di riscontri, è arrivata la confessione. Il 16enne ha fatto ritrovare l’arma del delitto ed i vestiti sporchi di sangue, in un corso d’acqua a Caprile, frazione adiacente a Pontelangorino.