Roma – Oggi, 15 marzo, ricorre l’anniversario della morte di Giulia, diciassettenne affetta da bulimia. La giornata del Fiocchetto Lilla è stata ideata pensando a lei, e voluta fortemente dall’associazione Mi Nutro di Vita, fondata da Stefano Tavilla, padre della ragazza, che da ormai cinque anni si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica sul probelma dei disturbi alimentari, portando le testimonianze di chi ha vissuto la malattia in prima persona.
I dati della diffusione delle patologie legate al cibo sono allarmanti, soprattutto durante l’adolescenza: tra i 12 e i 20 anni almeno un adolescente su quattro soffrirebbe di anoressia, bulimia o altri disturbi alimentari. Negli ultimi anni, però, è stato riscontrato un aumento di tali patologie anche in altre fasce di età, sia in quella inferiore, a partire dagli 8 anni, sia in quella superiore, specialmente nelle donne adulte. L’insorgenza di tali disturbi nei bambini più piccoli ha ovviamente conseguenze devastanti nella corretta crescita e sviluppo cognitivo e fisico.
Soffrono di anoressia e bulimia circa tre milioni di persone nel nostro paese, circa il 5% della popolazione, e si confermano essere la prima causa di morte nelle ragazze da i 12 e i 25 anni, secondo i dati della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare. E, anche se fortunatamente non sempre gli epiloghi sono tragici, molto spesso le complicazioni accompagnano la persona affetta da tali disturbi per tutto il corso della vita. Il primo passo per tentare di sconfiggere tali disturbi alimentari è senza dubbio portare alla luce le problematiche, organizzando incontri e convegni per dare voce alle battaglie silenziose che coinvolgono così tante persone. Per chi avesse bisogno di sostegno o informazioni, sono disponibili il numero verde 800180969 e il sito internet con la mappa di strutture e e associazioni dedicate ai disturbi del comportamento alimentare.