Genova – C’è chi ha scomodato l’invasione delle velelle e delle lumache di mare e chi invece pensava al malfunzionamento di un depuratore ma la “soluzione” al mistero della puzza che per tre giorni ha spaventato i genovesi era già sui social network dalla prima “ondata” di miasmi. A darla chi lavora con il gas metano: mercaptani, i gas che vengono miscelati al metano, che è di per sè inodore, per aiutare gli utenti ad accorgersi di eventuali fughe o, più semplicemente, di aver lasciato il gas aperto in cucina.
Per giorni sono state “scomodate” le teorie più diverse ma, alla fine, sembra che la prima risposta fosse quella corretta.
Una petroliera al largo del terminal petroli di Multedo avrebbe provocato la fuoriuscita di questi gas a base di zolfo che hanno una forte componente odorosa e che vengono utilizzati proprio per questa loro caratteristica.
Non è ancora chiaro come il gas sia fuoriuscito dai serbatoi della nave ma su questo indagano le autorità preposte alla sicurezza della navigazione e dei cittadini.
Il mistero sembra dunque risolto mentre restano le polemiche per il ritardo con cui è stata data la risposta alla cittadinanza che, evidentemente, era preoccupata per i ripetuti miasmi che hanno colpito in varie parti della città.
Tutta colpa del vento che ha disperso la sostanza odorosa in direzioni diverse ma è chiaro che, se davvero è stata la nave al largo del porto di Genova, poteva essere identificata prima l’origine della puzza che ha spaventato i genovesi per tre giorni.
Un periodo di tempo nel corso del quale si è parlato delle spiegazioni più fantasiose e originali aumentando, in alcuni casi, il timore di pericolo.