Roma – Un “passo avanti” verso la piena e concreta equiparazione tra le Testate online (registrate in Tribunale) e quelle “tradizionali” (Radio, Tv, Carta Stampata). Un risultato “storico” ottenuto dall’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) che ha convinto il Governo ad inserire le testate online nel credito di imposta sulla pubblicità.
Il Consiglio dei ministri di venerdì 13 ottobre, ha infatti varato un decreto legge che riconosce a pieno titolo il sostegno per l’Editoria anche alle testate online regolarmente registrate in Tribunale.
Dopo l’ammissione alla contribuzione diretta e il riconoscimento dell’Iva agevolata sulle banche dati online, il Governo ha previsto l’inserimento delle testate online nella normativa sul credito d’imposta sulla cosiddetta “pubblicità incrementale”.
L’agevolazione, introdotta dall’articolo 57-bis del decreto-legge n. 50 del 2017 per favorire il rilancio del settore editoriale, prevede il riconoscimento di un credito d’imposta d’imposta al 75% per le imprese e i lavoratori autonomi che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani e periodici, emittenti TV e radio locali.
Credito di imposta che arriva al 90% se a investire sono piccole e medie imprese, microimprese e start-up innovative.
Un’agevolazione importante che, con il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, comprenderà ora anche gli investimenti sul web.
Le aziende che decideranno di investire sulle testate online potranno dunque beneficiare del contributo.
La norma è contenuta nel decreto fiscale approvato ieri, mentre lunedì sarà pubblicato il testo del provvedimento.