Genova – Il terzo lunedì di gennaio sembra essere il giorno più triste dell’anno, ovvero il Blue Monday. Ad affermarlo per la prima volta fu Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff che, tenuto conto della fine delle festività natalizie, i soldi finiti in regali e appuntamenti fuori, il freddo e l’inizio della delusione dei buoni propositi infranti, avrebbe decretato che si tratti del Lunedì per eccellenza, quello, appunto, più triste dell’anno. In realtà, anche un’agenzia di viaggi inglese, per far fronte al crollo degli affari dei primi mesi dell’anno, incentrò una campagna pubblicitaria sul lunedì più triste e sulla gioia derivante dalla prenotazione di un viaggio, creando probabilmente il precedente per rendere interessante questa giornata anche sul piano commerciale.
Se nel nostro paese questa giornata sembra trascorrere con indifferente somiglianza a quelle di ogni altro giorno, nel mondo anglosassone sono numerose le associazioni che si occupano di fornire supporto psicologico e ristoranti e supermercati propongono menù speciali per strappare un sorriso ai clienti affamati di cibo e di ottimismo.
Che il rientro dalle festività natalizie possa essere difficile non è certo una scoperta, soprattutto per i più giovani, che spesso hanno due settimane intere di vacanza. Questo ritorno alla quotidianità non può però sopraffare gli animi: occorre evitare di rimuginare su quanto si stia meglio in ferie, e cercare di rendere onore ad ogni giorno, anche se carico di impegni, di lavoro o di studio che siano. Le insoddisfazioni che preoccupano e rendono l’umore nero possono essere analizzate, corrette e risolte, principalmente iniziando a pensare positivo, e poi agendo di conseguenza.