Camogli (Genova) – Uno chef di un noto ristorante di Camogli si commuove davanti a una cernia, già pronta per essere cucinata all’interno di una pirofila, e decide di graziarla e riportarla a casa sua, al mare. Riccardo Braghieri, il cuoco in questione, ha commentato l’accaduto e ha raccontato di come abbia deciso di salvare Marta, il nome che ha dato all’animale: «In cucina questa volta ci siamo impietositi tutti perché quella cernia sistemata in una pirofila ancora viva. Muoveva le branchie come se non volesse rassegnarsi alla morte. Era commovente, così tutti insieme abbiamo deciso: l’abbiamo affidata a un cliente che si è offerto di riportarla in mare».
A salvare l’animale è stato il buon cuore dello chef e il pronto intervento di un amico, Gianfranco Ottonello, che ha fisicamente riportato Marta in mare, mettendola in un catino e lasciandola andare nella spiaggia vicina al ristorante. La cernia è sparita tra i fondali di Camogli, forse consapevole del destino a cui è scampata.
Il pesce era stato acquistato in una pescheria di Recco nel pomeriggio, ed era, evidentemente, freschissimo.
Intervistato dal Corriere della Sera, Riccardo Braghieri commenta anche la recente notizia che viene dalla Svizzera, dove è stato vietato gettare le aragoste vive nell’acqua bollente per la cottura: «Assurdo, facciamole agonizzare per ore prima che muoiano allora. Oppure pensiamo che le aragoste e i pesci siano pescati già congelati? Smettiamola con queste ipocrisie». E riferendosi a Marta, chiamata così per via della gallina compagna di Lupo Alberto:«Abbiamo aperto una bottiglia di champagne in suo onore».