Torino – Il Salone del gusto, la manifestazione dedicata all’alimentazione di qualità, dal territorio al prodotto finale, si svolgerà a Torino dal 20 al 24 settembre. Durante questa edizione verranno presentati i 28 nuovi presidi italiani Slow Food, appartenenti a dieci diverse regioni, selezionati tra tutte le tipicità del nostro paese come prodotti da preservare.
Il principio che muove la manifestazione è condiviso e sintetizzato dall’organizzazione: “Se vogliamo cambiare il mondo, cominciamo dai piccoli gesti quotidiani, come la scelta consapevole delle materie prime che usiamo per realizzare le nostre ricette. Se lo facessimo tutti, vedremmo gli effetti sulla qualità e salubrità dei prodotti, sulla tutela degli ecosistemi e della biodiversità, sui mercati globali e la distribuzione delle risorse. Sulla vita di ogni giorno“.
Torino ospiterà oltre 200 eventi legati al Salone del Gusto, in tutti i quartieri dell’ex capitale d’Italia, dove si parlerà di cibo del cambiamento, con dibattiti e tavole rotonde.
Gli alimenti che saranno introdotti nella schiera dei presidi Slow food saranno svariati: dal Piemonte arriva il Riso gigante di Vercelli, varietà recuperata di recente dagli agricoltori per la sua resistenza alle malattie fungine e per le proprietà nutrizionali.
Dall’Emilia Romagna è stata selezionata la Pecora cornigliese, la Pesca buco incavato, originiaria di Massa Lombarda, il Carciofo di San Luca, la Moretta di Vignola, una varietà di ciliegia dalla buccia sottile, scurissima e molto lucida.
Anche dal Friuli Venezia Giulia arrivano 3 nuovi prodotti caratteristici del territorio: il Fagiolo di San Quirino, le antiche Mele dell’alto Friuli e il Varhackara, un pesto preparato con lardo bianco, speck, pancetta affumicata ed erbe aromatiche che viene utilizzato per condire crostini caldi nella provincia di Udine.
Dalla Sicilia arriva a Torino la Lenticchia nera delle colline di Enna, dal Veneto il Broccoletto di Custoza, dall’Umbria la Ricotta salata della Valnerina, dalla Puglia il Pomodoro giallorosso di Crispiano e il Pomodorino di Manduria.
Anche la Toscana regala la sua varietà di Pomodoro, il canestrino di Lucca, insieme all’Olivo quercetano; dalle Marche la Fava di Fratte Rosa e l’Anice verde di Castignano.
La regione con il maggior numero di nuovi presidi risulta essere la Campania: da questa regione arrivano la Pecora laticauda, il Fusillo di Felitto, il Pane Saragolla del beneventano, il Fico monnato di Prignano Cilento, l’Antico aglio dell’Ufita, il Pomodorino verneteca sannita, la Noce della penisola sorrentina, il cece di Teano, il Pisello centogiorni (chiamato così per la durata del ciclo produttivo), le Vecchie varietà di albicocche del Vesuvio e il Fagiolo quarantino di Volturara Irpina.