Roma – L’ipotesi di mettere nel piatto insetti e aracnidi come grilli, cavallette, coleotteri, scorpioni e bruchi non è poi così lontana. A stabilirlo è una ricerca di Doxa finalizzata a indagare sulla disponibilità degli italiani a iniziare a degustare questi animali: da quanto emerso, oltre il 40% degli italiani ritiene che gli insetti potrebbero essere uno dei cibi del futuro. A dare il via a questo all’entomofagia sarebbero maggiormente propensi i più giovani, nella fascia compresa tra i 18 e i 34 anni. Il 63% degli over 55 pensa invece che gli insetti non verranno mai riconosciuti come alimenti nel nostro paese.
Lo studio ha dimostrato che 4 italiani italiani su 10 sarebbero quindi disposti ad assaggiare questo “cibo del futuro”, mentre il 19% lo assaggerebbe solo per scoprirne il gusto, e il 21% sarebbe ancora indeciso se assaggiarlo o meno.
Per quanto riguarda i valori nutrizionali, gli insetti sono ricchi di proteine, calcio, ferro, zinco e grassi buoni, oltre a essere un cibo ecosostenibile e molto facile da reperire.
Nonostante queste informazioni, il 55% degli intervistati ha comunque timore riguardo il punto di vista sanitario, temendo che possano essere utilizzate alcune pratiche non proprio consigliate dalle norme igieniche.
In attesa di scoprire se davvero gli insetti diventeranno realmente i protagonisti dei piatti della cucina anche in Europa, il Parlamento ha introdotto alcune nuove regole per la vendita di prodotti di questo genere, per rimanere in linea con i nuovi trend alimentari e rispondere ai dubbi dei cittadini più timorosi.