Genova – Sono in dirittura di arrivo le procedure per la nomina dell’azienda o della cordata di aziende che si occuperà della demolizione dei monconi del Morandi e della ricostruzione del viadotto autostradale.
E mentre il commissario straordinario e sindaco di Genova Marco Bucci nominerà, entro le 16.00 di oggi, il progetto vincente, dall’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, arriva l’allarme per il pericolo amianto.
Secondo l’osservatorio, infatti, nascosti tra le case da abbattere ci sarebbero quindicimila tonnellate di amianto friabile.
L’amianto si troverebbe nelle coibentazioni delle tubature delle cantine, nei camini e nei serbatoi d’acqua rivestiti di eternit, come riscontrato dai tecnici. L’amianto sarebbe presente anche nelle tubazioni dell’impianto di riscaldamento e delle guarnizioni centrali termiche, tutte coibentate con amianto friabile.
Questo comporterebbe un rischio amianto altissimo per l’abbattimento dei tronconi rimasti del Morandi e delle case che circondano la zona, costringendo gli operatori alla massima prudenza.
Il presidente dell’ONA, l’avvocato Ezio Bonanni, spiega: “E’ assolutamente necessario confinare gli abbattimenti, per evitare che la nube tossica invada la città. Le fibre di amianto causerebbero mesoteliomi e cancro al polmone ed altre patologie dell’amianto. Le macerie, confinate, vanno poi irrorate con liquidi aggreganti per diminuire il rischio di aerodispersione delle fibre di amianto”.
L’ONA ed il suo presidente, pioniere dalla fine degli anni ’90 nella tutela degli interessi delle vittime dell’amianto e non solo, proseguono nell’impegno per la prevenzione primaria: in primis evitare ogni forma di esposizione all’eternit e, per coloro che sono già stati esposti, sostiene la necessità di controlli sanitari per la diagnosi precoce. Ancora, l’ONA ha costruito un pool di avvocati pe il riconoscimento dei diritti alla rendita Inail fino al prepensionamento e al risarcimento danni.