Bolzano – Cartelli scritti solo in tedesco o possibile “imprudenza” della mamma. Sono le ipotesi di indagine avviate dalla procura di Bolzano per la morte di Emily, la bambina di Reggio Emilia di appena 8 anni deceduta a seguito dell’impatto contro un albero mentre scendeva in slittino con la madre, lungo una pista da sci.
E proprio la madre e in responsabile dell’azienda che gestisce l’impianto sciistico sono indagati dalla procura per omicidio colposo.
L’attenzione delle indagini sulla tragedia del Corno del Renon, con la donna che imbocca la pista nera per errore e finisce su un tratto con pendenza estrema e presenza di ghiaccio, si concentra ora sulla presenza in loco di cartelli scritti esclusivamente in lingua tedesca.
Un paradosso visto che la maggior parte dei turisti che frequenta la zona è italiana e il territorio su cui si trovano le piste si trova in Italia.
Sul caso scoppiano roventi polemiche perchè il dibattito sul rispetto delle minoranze linguistiche porta, in alcune zone dell’Alto Adige a situazioni paradossali come, appunto, l’esclusione dell’uso della lingua italiana.
In realtà le normative prevedono che le indicazioni vengano apposte nelle due lingue, tedesco e italiano, ma chi frequenta la zona sa bene che è il tedesco a prevalere ed è comunque la prima lingua usata.
La presenza di cartelli scritti solo in lingua tedesca potrebbe aver indotto in errore la giovane madre di 38 anni che lotta contro la morte in ospedale e non sa che la figlioletta non ce l’ha fatta.
Avrebbe deciso di scendere in slittino lungo le piste da sci finendo per errore su una pista vietata e comunque assolutamente inadatta a tale tipo di discesa per l’estrema pendenza e la presenza di ghiaccio.
Nel dibattito sull’uso della lingua si scatenano le polemiche poichè molti consiglieri regionali e provinciali denunciano da tempo come sia ormai il tedesco a prevalere sull’italiano e che sempre più spesso i gestori di rifugi e aziende situate in alta montagna rimuovano volontariamente le indicazioni in lingua italiana per un mai risolto conflitto sull’appartenenza al territorio italiano.
Un “costume” che potrebbe aver contribuito alla morte della bambina di 8 anni.