Genova – Proseguono ancora, ormai da più di 24 ore, le operazioni di smontaggio del primo pezzo del troncone ovest di Ponte Morandi che doveva scendere a terra ieri ma che poi ha dovuto attendere la notte e, forse, scenderà solo in giornata. Ufficialmente sarebbe il vento forte ad aver ritardato le operazioni e in nottata sarebbe stato fatto un primo tentativo di sollevamento, probabilmente per tagliare i “dentelli” che sostengono l’impalcato e lo tengono incastrato nel resto della struttura, per poi poter calare a terra, con un movimento quasi impercettibile, la “fetta” di oltre 40 metri del ponte, del peso di 900 tonnellate.
Il rischio che qualcosa possa andare storto impone la massima cautela nelle operazioni e le aziende coinvolte adottano gli standard di sicurezza più avanzati ed “estremi” proprio per la delicatezza della situazione e i pericoli che un intoppo potrebbe creare sulla tabella di marcia della demolizione.
La speranza è che i ritardi vengano poi contenuti nel resto della fase di demolizione poiché le date comunicate ieri, sotto ciò che resta del ponte Morandi devono essere rispettate e lo sono state sino ad oggi.
Dopo il taglio della prima “fetta” di troncone, infatti, l’operazione verrà ripetuta altre volte sino al completo smantellamento, procedendo a ritroso verso la montagna da cui parte il viadotto.