Genova – Sarà la tecnologia sviluppata da Medics 3D a permettere ai giovani chirurghi di simulare efficacemente gli interventi più delicati, specie in ambito urologico, ortopedico e cardiologico.
Le nuove frontiere della chirurgia, esplorate dal convegno SPIGC che si terrà i prossimi 21 e 22 marzo al Tower Genova Airport, hanno nelle tecnologie 3D uno degli asset più importanti per la sicurezza e l’efficacia degli interventi.
La ricostruzione tridimensionale e interattiva di parti anatomiche su cui debba essere effettuato un intervento chirurgico complesso non solo è funzionale a una migliore preparazione del caso specifico ma rende più facile anche la condivisione e il confronto tra specialisti durante convegni.
“Grazie all’evoluzione tecnologica della stampa in 3D la chirurgia sta compiendo veri e propri balzi in avanti” spiega Davide Pertile, Presidente SPIGC (Società Polispecialistica Italiana dei Giovani Chirurghi) – Dalla stampa di protesi siamo passati alla creazione di veri e propri modelli tridimensionali e interattivi dell’intervento, che permettono di visualizzarne ogni aspetto prima di essere in sala operatoria con evidenti vantaggi sia per il paziente che per il professionista! La diagnostica tridimensionale diventa poi un prezioso supporto anche per la formazione dei giovani chirurghi. Un’idea davvero rivoluzionaria, specie per i tempi di realizzazione”.
Grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Chirurgia Generale dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Medics 3D presenterà a Genova le soluzioni per la pianificazione preoperatoria: ricostruzioni in altissima qualità (HA3D) elaborate a partire dalla normale diagnostica bidimensionale (TAC, angioTAC, risonanza magnetica) e riconosciute come dispositivi medici dal Ministero della Salute. Impiegate soprattutto nei casi di chirurgia complessa garantiscono al medico una migliore comprensione dello scenario clinico permettendo anche di intervenire su patologie altrimenti considerate inoperabili.
In meno di 72 ore il chirurgo può disporre di un modello che evidenzia la patologia in scala 1:1 e gli permette non solo di preparare al meglio l’operazione ma anche di farla comprendere in tutte le sue sfumature al paziente.
Un nuovo sistema che contribuisce a diminuire i rischi di complicazioni intra o post-operatorie e abbatte i costi diretti per ospedali e cliniche, ottimizzando i consumi di materiali sanitari.