Genova – Il troncone est del ponte Morandi verrà abbattuto con un’esplosione e la data prevista per l’operazione è il 28 giugno anche se si sta ancora lavorando per anticipare.
Dopo il via libera della commissione esplosivi della Prefettura di Genova, i tecnici degli uffici del Commissario per la ricostruzione hanno previsto la data del 28 giugno come appuntamento per la demolizione.
Verranno usati nuovi detonatori di recentissima ideazione e che consentiranno intervalli di tempo tra le cariche di esplosivo nell’ordine di millesimi di secondo. Una tecnologia che consentirà una sequenza di micro esplosioni che prima spezzeranno gli stralli, facendoli cadere sulla parte sottostante del ponte che pochi istanti dopo verrà “spezzata” alla base delle pile in modo da potersi “appoggiare su un lato”.
Sulle pile che verranno distrutte verranno posizionate vasche di acqua e sacche piene di liquido che – secondo i tecnici che realizzeranno la demolizione – creeranno una colonna d’acqua di oltre 50 metri che, cadendo, dovrebbe catturare la polvere prodotta dal crollo e dall’esplosione.
La possibilità che le polveri possano essere pericolose ha fatto scattare, nei giorni scorsi, un esposto presentato alla magistratura perchè vengano controllati i valori di amianto presenti nei campioni analizzati.
Oltre 300 firme di residenti della zona di via Porro e del Campasso hanno appoggiato la scelta di chiedere l’intervento dei magistrati.
A causare il ritardo ci sarebbero due “imprevisti”. Il primo è la scelta del tipo di detonatore che viene prodotto in Spagna e deve essere trasportato con ogni cautela e nella massima sicurezza dalla Spagna sino a Genova.
Il secondo motivo del ritardo è quello della impossibilità di lavorare simultaneamente sopra e sotto il ponte.