Savona – Avrebbe confessato precisando di non essersi pentito del gesto fatto, Domenico “Mimmo” Massari, 54 anni, l’uomo che ha sparato all’interno dello stabilimento balneare Aquario di Savona, uccidendo l’ex compagna Deborah Ballesio, 39 anni.
L’uomo si è consegnato spontaneamente alle forze dell’ordine che sorvegliano il carcere di Sanremo, presentandosi ieri notte, al portone dell’istituto di pena.
Ha chiamato la sorveglianza ed ha detto di essere la persona che stavano cercando per l’omicidio di Savona ed ha consegnato spontaneamente la pistola usata per il delitto, alcuni proiettili e due coltelli.
Subito dopo l’arresto, Massari è stato condotto in cella in attesa dell’interrogatorio di garanzia del magistrato competente.
L’uomo è rimasto irrintracciabile per oltre 24 ore, inseguito e braccato dalla forze dell’ordine che, però, non sono riuscite a individuarne la fuga e non lo hanno catturato nonostante un impressionante dispiegamento di forze.
E’ stato il killer a consegnarsi alle autorità presentandosi al carcere e dicendo di essere la persona ricercata per l’omicidio di Savona. Agli agenti sorpresi, ha consegnato anche la pistola con la quale ha fatto fuoco esplodendo almeno sei colpi che hanno ucciso l’ex convivente e ferito in modo grave due donne che si trovavano nella traiettoria di tiro dell’assassino.
L’uomo si è consegnato e si è lasciato ammanettare tranquillamente, per poi trincerarsi nel silenzio più assoluto.
Oggi verrà ascoltato dal giudice che segue il caso e che potrebbe registrare la sua nuova piena confessione o l’eventuale strategia difensiva, magari concordata con un avvocato.
Preso il presunto assassino, resta l’amarezza e le polemiche per la lunga scia di violenza che ha preceduto la morte di Deborah Ballesio. La donna era già stata aggredita, perseguitata e si era vista dar fuoco al locale che gestiva e sempre dalla stessa persona.
Più volte aveva denunciato l’ex comapagno e più volte la loro tormentata relazione era finita davanti ai giudici e alle forze dell’ordine ma nessuno dei “segnali d’allarme” è mai stato preso nella dovuta considerazione e ora la donna è stata uccisa.
Si moltiplicano le dichiarazioni di cordoglio e di vicinanza alla famiglia ma lo Stato, ancora una volta, ha fallito la sua missione di proteggere cittadini inermi.
L’omicidio dei bagni Aquario di Savona, con l’assassino che entra durante una festa musicale e spara all’impazzata per uccidere l’ex compagna, è un fallimento che brucia perchè certifica che la donna poteva essere salvata.
L’uomo la perseguitava da tempo, la minacciava, la pedinava e aveva dato fuoco al locale dove la donna lavorava. I due erano finiti più volte in tribunale eppure Massari aveva ancora la sua pistola e poteva avvicinarsi tranquillamente all’oggetto delle sue persecuzioni.
Chi aveva il compito di proteggerla ha la morte di Deborah Ballesio sulla sua coscienza.