Albenga (Savona) – I finanzieri della Compagnia di Albenga hanno scoperto e segnalato alla Procura della Repubblica un’articolata frode fiscale realizzata da una società edile operante nel ponente savonese che utilizzava fatture per operazioni inesistenti, provenienti da ditte sconosciute al Fisco, le quali non avevano in realtà eseguito nessuna delle opere indicate nei documenti contabili.
Spesso le false fatture venivano poi annotate in contabilità dagli “utilizzatori”, all’insaputa dei soggetti che risultavano “emittenti”. Non solo, in alcuni casi, attraverso una serie di controlli ed attività incrociate, si è appurato che gli emittenti, i quali apparentemente risultavano aver eseguito numerosi lavori edili, avevano in realtà, da anni lasciato il territorio nazionale.
Il legale rappresentante e l’amministratore di fatto dell’impresa sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per l’utilizzo e l’emissione di F.O.I. (fatture per operazioni inesistenti) per un importo di circa € 600.000,00.
Al termine delle investigazioni è stato richiesto il sequestro preventivo per equivalente di somme di denaro e beni riconducibili alla società per un ammontare di circa € 300.000,00, pari alla base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte dirette. Il Tribunale di Savona ha disposto il sequestro, che è stato eseguito sino a concorrenza dell’importo proposto dalle Fiamme Gialle quale “pretesa erariale”, su somme depositate sui conti correnti, su quote societarie, nonché su alcuni immobili di proprietà degli indagati.
L’operazione, convenzionalmente denominata “CANTIERI FANTASMA”, ha fatto altresì emergere, attraverso l’esame della documentazione extracontabile reperita e l’acquisizione di informazioni da dipendenti, artigiani e professionisti che lavoravano nei cantieri edili, l’impiego da parte della società di 17 lavoratori non in regola con la normativa sul lavoro. Da ciò sono derivate in capo alla stessa sanzioni per oltre € 170.000,00 e la segnalazione all’Agenzia delle Entrate di ritenute fiscali non operate per circa € 65.000,00.
Dei 17 lavoratori, 5 percepivano – tra l’altro – indebitamente le indennità di disoccupazione. Per tale aspetto è stata notiziata formalmente anche la Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Genova.
Infine, la società verificata è stata anche segnalata ai sensi dell’art. 24 del D.Lgs. 231/2001 per i profili della “responsabilità amministrativa degli enti”, che attribuisce alle società soggettività giuridica da “fatto-reato”, avendo la stessa tratto un indebito vantaggio dalla commissione dei reati descritti.