Questura di Genova

Genova – “La politica si ricorda dei poliziotti solo quando muoiono. Basta ipocrisia”. A dichiararlo il dirigente nazionale del Sindacato italiano appartenenti polizia Roberto Traverso che denuncia il comportamento ipocrita della politica italiana a seguito della morte dei due poliziotti uccisi nella Questura di Trieste.

“Il Siap lotta ogni giorno dell’anno – denuncia Traverso – per chiedere risorse e dotazioni per la Polizia di Stato cercando di far rispettare le normative contrattuali e continuerà a farlo utilizzando ogni strumento a propria disposizione. Subito dopo la morte dei colleghi di Trieste è partito un vergognoso “tam tam” mediatico di professionisti della politica demagogica di destra e di sinistra che anche questa volta cercano di sfruttare il momento per prendere la scena per ottenere consenso a costo zero”.

Secondo il rappresentante degli agenti di polizia “passano i decenni, si susseguono i governi ma la storia si ripete”.

“Noi – spiega il dirigente del Siap – diciamo basta a questo scempio e prendiamo le distanze da chi strumentalizza drammi come quelli accaduti a Trieste. Noi non ci stiamo ad essere utilizzati e ricordiamo a quei “signori” che consideriamo a dir poco patetico il fatto che si accorgano solo oggi che i poliziotti hanno bisogno di migliori dotazioni, strumenti, che percepiscono stipendi troppo risicati e che hanno bisogno di supporto psicologico”.

Si tratta di denunce e richieste che il Siap fa da anni senza alcuna risposta.

“Perché non sono state stanziate risorse adeguate per mettere il Dipartimento della pubblica sicurezza in condizione di far lavorare meglio i poliziotti? – si domandano al SIAP –
Per questo noi a Genova e in Liguria non organizzeremo e non parteciperemo in questo momento drammatico a fiaccolate o presidi. Noi non vogliamo essere il trampolino di lancio dei politicanti di destra e sinistra che come come vampiri o avvoltoi stanno approfittando sul territorio nazionale per prendere la scena sulla pelle delle forze dell’ordine.
Il SIAP continuerà la propria battaglia quotidiana incalzando nel merito Questori e Dirigenti rivendicando il rispetto dei diritti della categoria, dialogando con la gente e le altre categorie di lavoratori con i quali dobbiamo rafforzare il dialogo, perché l’argomento sicurezza dovrebbe alimentare anche solidarietà confederale: purtroppo però siamo circondati da chi vuole isolare la sicurezza democratica”.