Genova – Una Marcia della Memoria per ricordare i tragici fatti del novembre 1943 quando la comunità ebraica del capoluogo ligure ha vissuto l’incubo della deportazione e della caccia agli ebrei.
A 76 anni dall’incubo delle leggi razziali, della deportazione e dalla Shoa, la città di Genova si stringe attorno alla Comunità ebraica per riaffermare le ragioni della convivenza
Il 3 novembre 1943, con un agguato dentro la sinagoga, iniziò la deportazione degli ebrei genovesi: furono arrestate circa venti persone, ed altri arresti seguirono nei giorni immediatamente successivi. In tutto furono deportate 261 persone, e fra queste furono solo venti i sopravvissuti.
La Comunità ebraica di Genova e il Centro Culturale Primo Levi hanno organizzato una marcia della memoria, per ricordare una delle pagine più nere della vita della città.
Lunedì 4 novembre, alle ore 17.30 a Genova, è in programma una marcia silenziosa da Galleria Mazzini, dove prenderanno la parola Fernanda Contri e Piero Dello Strologo, fino alla Sinagoga di via Bertora.
Interverranno: il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, il presidente della Comunità Ebraica di Genova Ariel dello Strologo, l’assessore al Comune di Genova Pietro Picciocchi, e la Comunità di Sant’Egidio.
Alla marcia parteciperanno molti genovesi: anziani, giovani, nuovi europei per ricordare il razzismo di ieri e per riaffermare le ragioni della convivenza tra popoli e fedi diverse.