Genova – Un cittadino che nota un’auto della polizia locale posteggiata sul marciapiede di via Frugoni, in pieno centro cittadino e decide di scattare un’immagine con il suo smartphone. Così è iniziato l’intervento dei vigili urbani che hanno fermato il cittadino, lo hanno identificato e trattenuto per almeno 40 minuti per attendere l’arrivo di un documento nel quale lo si “diffida” dal pubblicare sui Social l’immagine che riprende quanto avvenuto.
Il curioso episodio, di cui riferisce l’edizione in edicola oggi del quotidiano “Repubblica” è avvenuto nei giorni scorsi nel pieno centro di Genova dove E.T. passeggiava tranquillamente per alcune commissioni.
Come è solito fare, scatta immagini della città ed anche in questa situazione decide di estrarre il suo smartphone e di fotografare l’auto posteggiata.
I cittadino riprende a passeggiare tranquillamente ma viene fermato da un agente che gli intima di consegnare i documenti.
Alla perplessità del cittadino arrivano altri 4 agenti ed un ufficiale che gli intima di non diffondere l’immagine per “motivi di privacy” e lo diffida, prima verbalmente e poi con un modulo pre-compilato, a pubblicare le foto sui social.
Il motivo: tutelare la privacy degli agenti.
A nulla serve precisare che, al momento dello scatto, nessun agente era riconoscibile nell’immagine. Il cittadino viene invitato ad attendere l’arrivo di un modulo nel quale gli viene intimato di non rendere pubblica l’immagine e di comunicare agli uffici l’avvenuta cancellazione.
Un episodio che il cittadino ha vissuto come “eccessivo” poiché, ad una banale richiesta, avrebbe certamente mostrato l’immagine dimostrando che nessun agente era stato ripreso e che la distanza da cui era stata fatta la foto – una ventina di metri – era sufficiente a rendere irriconoscibile eventuale occupante del veicolo.
Al termine del “fermo”, E.T si è diretto tranquillamente a casa ma ha voluto consultare alcune pubblicazioni per accertare se quanto avvenuto fosse “normale”.
Su questo punto il Garante per la Privacy ha stabilito nel 2012, che «i pubblici ufficiali, compresi i rappresentanti delle forze di polizia impegnati in operazioni di controllo o presenti in manifestazioni o avvenimenti pubblici, possono essere fotografati e filmati».
Le condizioni perché il privato cittadino – non giornalista – possa riprendere senza alcun problema sono due:
- che questo non sia espressamente vietato dall´Autorità pubblica (per esempio per motivi di sicurezza)
- che l´uso delle immagini e delle riprese rispetti il Codice della privacy.
Resta da chiarire se lo scatto possa invece essere inviato al Comando della Polizia Locale e all’Assessorato competente per le opportune valutazioni sulla liceità di posteggiare l’auto sul marciapiede – magari in presenza di un intervento urgente – e se sussistano gli elementi per la diffida intimata al Cittadino.