Genova – I lavori per la ricostruzione del Ponte per Genova sono in forte ritardo ed ora lo ammette anche il sindaco Marco Bucci.
Il cronoprogramma per la costruzione del nuovo ponte per Genova presentato ad ottobre è ormai saltato ed anche il sindaco Marco Bucci ammette che non sarà possibile rispettare l’impegno di vedere tutte e 19 le campate in piedi entro la fine dell’anno.
Per rendersi conto della drammaticità della situazione basti pensare che il nuovo obiettivo – che potrebbe essere fissato dal nuovo cronoprogramma atteso per mercoledì – fissa in appena 8 su 19 le campate terminate e l’impegno ad accelerare quanto più possibile i lavori, lavorando in più punti contemporaneamente, per terminare entro aprile 2020, data prevista per l’inaugurazione del ponte – ma non la sua apertura.
Un obiettivo che, però, potrebbe essere complesso da rispettare poiché occorrerebbe una forte accelerazione non solo dalle ditte appaltatrici che, ci si immagina, non saranno certo rimaste con le mani in mano sino ad ora, ma anche da Fincantieri che avrebbe dovuto consegnare il materiale previsto per ultimare le 19 campate entro il 31 dicembre mentre all’appello manca parecchio lavoro.
Difficile quindi attribuire al solo maltempo, che ha comunque giocato un ruolo importante nei ritardi, il mancato rispetto del cronoprogramma iniziale.
Sull’obiettivo finale il sindaco insiste: il ponte sarà ultimato e inaugurato (non utilizzabile per via dei collaudi necessari) entro aprile 2020 e i maliziosi sospettano che l’appuntamento con le elezioni regionali che si terranno proprio a fine primavera non sia “casuale”.
A confermare o smentire le previsioni arriverà, mercoledì 11 dicembre, il nuovo calendario dei lavori che confermerà necessariamente il forte ritardo, smentendo tutte le dichiarazioni sin qui rilasciate e potrebbe prevedere una forte accelerazione dei lavori entro la fine di quest’anno ed una nuova serie di appuntamenti cadenzati per arrivare al più presto possibile al punto previsto entro il 2019.
La costruzione delle pile procede regolarmente e se i pezzi dell’impalcato inizieranno ad arrivare con un’accelerazione sin qui inimmaginabile, il progetto è “salvo”.
Diversamente, pur mantenendo un livello record nella velocità dei lavori, si dovrà spiegare perché insistere su promesse irrealizzabili visto che i genovesi temevano ben altri ritardi.