Genova – Mentre continua la “caccia al nome” per i deputati nazionali che hanno chiesto il Bonus per chi ha avuto danni economici rilevanti dall’emergenza Covid, il consigliere regionale Alessandro Puggioni, eletto nelle liste della Lega di Matteo Salvini, fa “outing” e si autodenuncia ammettendo di aver chiesto e percepito il bonus da 600 euro.
Lo fa con una ammissione totale e annunciando l’autosospensione dalla Lega e la rinuncia alla corsa elettorale per la rielezione.
Puggioni, impresario edile di Rapallo, ha chiesto e ottenuto il bonus senza violare alcuna legge poiché l’Inps non ha mai messo un “limite” di reddito per il provvedimento (come hanno invece fatto tutte le casse prevideniziali autonome e private) ma la sua scelta, con un emolumento mensile di circa 10mila euro per l’incarico di consigliere regionale, è stato giudicato “non moralmente accettabile” dai vertici del partito che ne ha chiesto sospensione e revoca della candidatura.
Sempre in tema bonus Covid, anche il consigliere comunale del Partito Democratico Alessandro Terrile e del Movimento 5 Stelle Luca Pirondini, hanno fatto “outing” ammettendo di averlo preso.
Nel loro caso, però, con il lavoro di avvocato e musicista a partita Iva, si ricorda che un consigliere comunale privo di indennità particolari, il compenso mensile non supera i 600 euro (98 euro a gettone di presenza per le assemblee del consiglio) e in entrambe i casi è dimostrabile una forte riduzione del reddito dovuta all’emergenza covid che ha bloccato le udienze in Tribunale e annullato tutti i concerti.
Restano invece coperti da “segreto” dell’Inps i nominativi dei tre deputati nazionali che avrebbero chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro mensile per il Covid pur mantenendo lo stipendio da parlamentare, regolarmente pagato e dell’importo di oltre 10mila euro mensili.
Il Garante per la Privacy ha precisato che non sussiste alcuna “tutela” e quindi l’Inps non ha motivo di mantenere il riservo adducendo questa motivazione.
I Cittadini si augurano che i nomi vengano diffusi e che i responsabili si dimettano dall’incarico e non vengano più ricandidati.