Genova – Non smette di far discutere il manifesto ProVita apparso nelle scorse ore in via Saffi, a Genova.
La controversa immagine che mostra una donna sdraiata a terra e priva di sensi dopo aver morsicato una mela ha suscitato già diverse reazioni.
L’ultima in ordine di tempo è quella del Partito Democratico che ha chiesto al Comune di rimuovere il manifesto.
“Consideriamo inopportuno e lesivo della sensibilità delle donne e di ognuno di noi il maxi manifesto contro l’aborto affisso in corso Aurelio Saffi e firmato dall’associazione Pro Vita – scrive il PD in una nota – Le immagini e i messaggi usati da Pro Vita ancora una volta risultano essere inaccettabili in un Paese dove si combatte ogni giorno contro gli stereotipi di genere.
Chiediamo all’amministrazione comunale di rimuovere il manifesto e chiederemo l’intervento del Difensore civico considerato che immagine e messaggio scelti costituiscono, ancora una volta, a nostro giudizio, un attacco alle donne in un ambito personale che richiede invece sensibilità e delicatezza. Purtroppo, quanto già accaduto in passato non ha insegnato nulla e questa amministrazione comunale continua a fare finta di niente e a permettere che le donne siano attaccate e denigrate nella loro intelligenza e sensibilità”.
Nelle scorse ore il manifesto è stato imbrattato con un’azione dimostrativa dell’associazione NonUnaDiMeno spiegando, nel rivendicare il gesto, che questi manifesti compiono una terribile violenza sulle donne che soffrono per una scelta che non si discute perché personale, libera e tutelata dalla legge.
Anche loro hanno chiesto al Comune di Genova di rimuovere i manifesti e di aggiornare il regolamento comunale con le nuove direttive europee che vietano campagne offensive e discriminanti.