Genova – Il neonato caduto sull’autobus AMT in via Buozzi e poi morto per le gravi ferite dopo un mese di agonia sta provocando grande emozione e il suo “caso” potrebbe risvegliare le coscienze di chi, potendo decidere, non ha ancora pensato ad istituire posti riservati alle donne incinte e alle mamme con carrozzina o con bimbi piccoli al seguito.
La morte, terribile, del piccolo che si è spento giorno dopo giorno all’ospedale Gaslini dove era in cura per le gravissime lesioni riportate alla testa, spinge a interrogarsi sulle politiche in favore dei più piccoli che non sembrano in cima alla graduatoria delle priorità a Genova come in tante città italiane.
Nei paesi del Nord Europa l’uso dei mezzi pubblici da parte delle mamme con passeggino non è un’esperienza choccante come in gran parte d’Italia e i mezzi pubblici hanno spazi riservati, speciali cinture di sicurezza per le carrozzine e l’obbligo per il conducente di sostare alla fermata sino a quando la mamma con passeggino non è salita o scesa o sistemata correttamente al posto che le è riservato.
Scelte che tutelano l’incolumità dei piccoli ma anche la libertà delle neo mamme di viaggiare liberamente sui mezzi pubblici senza incontrare ostacoli o difficoltà o, come il caso del neonato morto, il rischio di gravissimi e tragici incidenti.
Viene infatti da domandarsi come sia possibile, in un Paese che si dice civile, lasciare che una madre con neonato in braccio viaggi su un mezzo pubblico rimanendo in piedi e con il grave rischio – dimostratosi tragica ma possibile eventualità – di un terribile incidente.