Genova – «Il Ponte che porta alla Cava Pian Carlo era stato promesso agli abitanti nel 2003. Ma ancora i lavori non sono partiti e la Regione annuncia che il cantiere partirà quest’estate. I diritti degli abitanti sono stati calpestati». Così la consigliera regionale Selena Candia (Lista Sansa), che martedì presentato un’interrogazione in consiglio regionale per avere notizie del ponte di via Carpenara.
Quando nel 2003 venne realizzato infatti il primo progetto di sistemazione ambientale della Cava Pian Carlo, gli accordi prevedevano che l’impresa con la concessione della cava avrebbe trasformato il guado in ponte. Questo non è mai accaduto. Il ponte doveva essere terminato nel 2010, ma la Regione Liguria – autorizzando il rinnovo dell’abbancamento nella cava per altri 10 anni – ha di fatto spostato la realizzazione del ponte al 2020.
Ma anche durante questo decennio il ponte non è stato costruito. Il problema è che in questi anni non si è mai interrotto il traffico dei camion per portare nuovi detriti nella cava, il cui stato di rinaturalizzazione non è stato completamente chiarito. Oltretutto senza la costruzione del ponte, gli abitanti che vivono al di là del guado a ogni forte pioggia rischiano di restare isolati. «Quando si danno degli obblighi alle imprese in cambio di concessioni, gli enti pubblici hanno l’obbligo di vigilare che questi lo rispettino», conclude Candia. «Non devono essere gli abitanti a implorare che gli venga dato qualcosa di cui hanno diritto».