Genova – “La maggioranza in Consiglio regionale ha deciso da che parte stare: contro i piccoli commercianti”. A denunciarlo Ferruccio Sansa, capogruppo della formazione politica che porta il suo nome in Regione.
“Non c’erano terze vie, oggi – scrive Sansa – Abbiamo portato una nostra proposta, un ordine del giorno per prorogare la moratoria per la costruzione dei grandi centri commerciali in Liguria almeno per tutto il 2021. Avevamo anche chiesto, se la maggioranza fosse stata disponibile, di prorogare la moratoria fino al 2022 e al 2023. Il centrodestra ha votato contro, bocciando la nostra proposta e schierandosi con i giganti del commercio, contro i piccoli negozianti e chi vive del lavoro della propria bottega”.
“Questo – ha spiegato ancora Sansa – accade mentre in comune a Genova si decide in poche ore una variante che spalanca le porte a un altro ipermercato Esselunga a San Benigno. Pochi mesi dopo quello di via Piave. Intanto a colpi di varianti si dà il via libera ad altri centri commerciali a Quarto e Nervi. Ormai è chiaro che, al di là delle balle elettorali, il centrodestra sta con la grande distribuzione contro i piccoli e medi commercianti”.
“Nel 2019 – denuncia Sansa – hanno chiuso a Genova 1.211 esercizi commerciali, a Imperia 312, a Savona 380, alla Spezia 336, in tutta la Liguria 2240. È una tendenza che va avanti da anni, con un saldo negativo molto alto. Noi crediamo che piccoli i esercizi commerciali abbiamo una funzione essenziale per il tessuto urbano delle nostre città e per quello sociale: senza negozi la città perde parte della sua tipicità e perde anche della sua vita. I negozi sono, in un momento delicato come quello del covid, un residuo straordinario per aiutare le categorie più esposte alla crisi economica e alle nuove povertà. I negozi vanno tutelati non solo per le decine di migliaia di persone che ci lavorano, ma per tutta la comunità”.
“Purtroppo – spiega il capogruppo in Regione – vediamo che sia il Comune di Genova, che la Regione, nonostante le belle parole e i proclami, stanno seguendo una politica che è ostile ai piccoli negozi e alla piccola distribuzione. Facciamo degli esempi concreti: sono almeno quattro i grandi esercizi commerciali che sono in dirittura d’arrivo grazie ai cambiamenti del piano urbanistico, delle variazioni della destinazione del Puc. Un’anomalia incredibile che noi vorremmo contrastare e lo vorremmo fare anche grazie all’appoggio della maggioranza che nei suoi programmi e nelle sue dichiarazioni ha sempre detto di voler tutelare la piccola distrubuzione”.
Tra gli esempi citati dal consigliere Sansa ci sono diversi grandi centri commerciali, come l’Esselunga di via Piave. In questi giorni è scoppiata la polemica dell’Esselunga a San Benigno: 3.200 metri quadrati, il più grande della città. “Esselunga, lo ricordiamo, di cui una società è tra i finanziatori della campagna elettorale del presidente Toti e del centrodestra. Per noi è un elemento di opportunità politica. Ma non ci fermiamo al gruppo Esselunga: a Genova ci sono i Basko; a Nervi, con la scusa della piscina, si vuole fare un altro Basko che rischia portare desertificazione dei piccoli negozi. A Savona un’altra Esselunga. Alla Spezia c’è la Talea del gruppo Coop. Il nostro è un discorso che estendiamo a tutti i gruppi della grande distribuzione. Questo per noi è grave danno urbanistico, sociale, oltre che imprenditoriale, che rischia di mettere in ginocchio tantissime persone”, conclude Sansa.