Genova – “È stata una settimana un pochino più impegnativa”. Così Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino riassume la settimana appena trascorsa sul fronte dell’emergenza sanitaria in Liguria.
Con l’aumento non previsto dei casi di contagi e la zona rossa avviata in anticipo nel ponente ligure, nella zona di Savona e Imperia, è cresciuta la preoccupazione per la situazione sanitaria “ma comunque – prosegue Bassetti – alla Clinica di Malattie Infettive chiudiamo con alcuni posti liberi”.
Nel corso del punto stampa sull’emergenza coronavirus, Bassetti è intervenuto per chiarire la situazione negli ospedali e sul fronte delle cure mediche in atto.
“In questa terza ondata i posti letto hanno girato più rapidamente rispetto alle ondate precedenti – ha spiegato Bassetti – abbiamo una degenza media dei pazienti che è quasi il 50% più bassa di quella che avevamo durante la seconda e la prima ondata. Questo aiuta molto, poiché avendo una degenza media più breve, ci sono posti letto disponibili per altre persone”.
Registrata anche una riduzione del numero delle vittime rispetto al numero di pazienti ricoverati.
“Abbiamo avuto un alleggerimento importante della mortalità – ha spiegato Bassetti – che già era ridotta nella seconda ondata. A oggi abbiamo, a Genova, 27 persone trattate con gli anticorpi monoclonali; sono 15 le persone trattate da parte della Asl1. Quindi abbiamo 42 cittadini liguri che hanno ricevuto gli anticorpi monoclonali. Il più giovane è stato un ragazzo di 30 anni, il più anziano un signore di 86 anni. Questa è un’opportunità importante, che mi auguro venga colta dagli Medici di Medicina Generale, con cui è in essere una collaborazione che dura, nella provincia di Genova, ormai da parecchi mesi”.
“Ricordo – ha spiegato ancora Bassetti – che gli anticorpi monoclonali sono farmaci disponibili per tutti, sono gratuiti, e vengono offerti a tutti i cittadini purché rientrino nei criteri di inclusione (avere più di 65 anni o una seconda comorbidità, oppure avere altre comorbidità come l’obesità, la cardiopatia o malattie respiratorie”.
Bassetti è intervenuto anche per chiarire i dubbi sull’uso di farmaci che deve essere corretto e non basato su “fake news”.
“Mi risulta vi siano dei protocolli non autorizzati e non condivisi, in cui si continuano ad utilizzare farmaci che hanno dimostrato di non funzionare – ha chiarito Bassetti – L’idrossiclorochina non funziona nel trattamento del Covid, è contro l’evidenza scientifica, così come anche l’utilizzo del cortisone troppo precocemente. Lancio dunque un appello ad utilizzare il cortisone dopo almeno 7 giorni dall’esordio dei sintomi o comunque quando ci sia una grave desaturazione”.