Genova – Primi alberi abbattuti già sostituiti da nuove piante e fontana dei giardini di Brignole ripulita dopo mesi di incuria e abbandono. Sono le prime vittorie delle proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste per la strage di alberi avviata negli spazi verdi davanti alla stazione ferroviaria di Brignole e che si affacciano sulla centralissima piazza della Vittoria.
Le roventi proteste sui social e il blitz dei cittadini nel cantiere dove venivano abbattuti alberi secolari hanno ottenuto un primo significativo risultato.
I primi alberi sono stati rimessi a dimora e sebbene occorreranno decenni per poter anche solo somigliare alle maestose piante abbattute, rappresentano una “novità” in un giardino dove sono decine le piante abbattute negli anni e mai sostituite.
Inoltre, dopo le campagne di denuncia dei cittadini, è stata finalmente ripulita l’enorme fontana che si trova al centro dei giardini – lato via XX settembre – ridotta ad un immondezzaio da mesi.
“Siamo felici che le nostre proteste abbiano ottenuto un primo piccolo risultato – spiegano gli organizzatori della protesta – e ora ci aspettiamo che il Comune rispetti l’impegno di informare i cittadini sui tagli e sui progetti di modifica del verde pubblico prima di procedere. Le nostre proteste non sono frutto di voglia di polemica ma del diritto dei genovesi di sapere cosa si intende fare per il verde che è di tutti”.
I comitati organizzatori della protesta hanno infatti chiesto al Comune di informare preventivamente la popolazione dei progetti di taglio e modifica sostanziale del verde pubblico e di abbandonare l’assurda modalità del “prima faccio e poi vi informo”.
“Se gli alberi sono malati si informa la cittadinanza – spiegano i manifestanti – e si programma l’abbattimento solo dopo che è stato dato il tempo ai cittadini di fare eventuali contro perizie o valutazioni di esperti che possono confermare o meno le scelte fatte. Nel caso di “difformità” di valutazione si deve dare il tempo di avviare un ricorso e di avere la risposta di chi è preposto a questo ruolo. Non siamo sudditi e non accettiamo più che gli alberi vengano tagliati se non ci sono motivi di estrema e irrinunciabile emergenza”.
Nel caso dei giardini di Brignole, infatti, gli alberi improvvisamente divenuti “pericolosi” o malati sono stati ben 15 e diversi alberi sarebbero stati abbattuti senza che la popolazione fosse stata avvisata o comunque non nel modo previsto.
La reazione dei manifestanti e delle associazioni ambientaliste ha ottenuto un primo ma significativo risultato ed ora i cittadini vigilano sulle prossime operazioni.
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