vaccinazione iniezione

Albenga – Dosi di vaccino anti coronavirus ad “amici degli amici” nel centro di vaccazione Hub di Campolau. Lo denuncia Eraldo Ciangherotti, medico odontoiatra e consigliere comunale e provinciale di Forza Italia.
Secondo la denuncia del consigliere, sulla campagna vaccinale in corso ad Albenga graverebbe il sospetto che alcune dosi di vaccini vengano inoculate ad «amici degli amici».

“Il sospetto – spiega Ciangherotti – è che siano in corso pratiche fuori protocollo per la somministrazione dei vaccini, che favoriscono soggetti ai quali attualmente non spetterebbe la dose”.
Secondo il consigliere di Forza Italia ci sarebbero pratiche irregolari o comunque non regolamentate secondo cui le dosi di vaccino avanzate rispetto alle prenotazioni verrebbero fornite a persone chiamate “in emergenza” ma scelte in modo “particolare”.

“E’ già successo in altri centri vaccinali italiani – denuncia Ciangherotti – avanzano le dosi, vieni che ti facciamo il vaccino e i destinatari delle chiamate sono amici, parenti, volontari delle associazioni ma anche amici di amici”.

“Sappiamo bene – spiega ancora Ciangherotti – che all’orario di chiusura avanzano diversi vaccini, già preparati nelle siringhe. Di norma, non possono essere ricongelati. Se gli operatori chiamassero gli amici, i parenti?».

Ciangherotti si chiede quindi se «si configurano possibili illeciti penali nelle condotte di alcuni soggetti in questa delicata fase delle vaccinazioni anti Covid? Si può ipotizzare, in primo luogo, la condotta di chi inganni il medico che stia effettuando le vaccinazioni e si faccia passare per una persona appartenente ad una categoria prevista in questa fase di campagna vaccinale? Potrebbe in astratto configurarsi una truffa, in particolare a ente pubblico (Stato) in quanto le dosi di vaccino costano denaro allo Stato e vengono somministrate a un soggetto che non avrebbe ancora diritto in ragione di un artificio o di un raggiro?

E’ lo stesso medico e consigliere, ancora in attesa di ricevere la sua dose di vaccino anti Covid, a chiedere che si faccia luce su eventuali irregolarità.

“Durante la mia presenza all’hub – scrive ancora Ciangherotti – ho assistito a persone che accompagnavano anziani alla vaccinazione. In attesa, in coda sotto il sole, in piedi, perché le sedie a disposizione, prima dell’identificazione, sono insufficienti, altri seduti in auto e in alcuni casi anche senza rispettare il distanziamento sociale. In quella mezza giornata trascorsa all’hub mi sono chiesto: e se il medico fosse stato ingannato dopo aver somministrato una dose a chi non ne aveva diritto? E se la vaccinazione è stata effettuata in violazione delle regole stabilite nel piano a beneficio di parenti e amici “pseudo accompagnatori”, consentendo loro di mescolarsi tra operatori sanitari o personale volontario? Una serie di domande che apre diverse valutazioni sulla eventuale commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione. Ma chi controlla sulla condotta rispettosa o meno delle regole previste dalla legge? Il mancato rispetto dell’ordine prioritario di vaccinazione prescritto non potrebbe rientrare in un’ipotesi di reato come appunto la distrazione (destinazione a soggetti non indicati come prioritari) del bene (dosi di vaccino)? A mio avviso occorre mettere in primo piano aspetti importanti quali la preparazione e la somministrazione delle dosi e adottare adeguate ed efficaci misure organizzative con la massima trasparenza. Chi ha l’effettivo controllo dei vaccini? Chiedo direttamente all’Asl se esistono o meno controlli accurati sull’intera rete di somministrazione dei vaccini e, se davvero a beneficiarne, con la scusa delle dosi avanzate, non siano, anche in questo caso, gli «amici degli amici»”.