Genova – Aprirà domani alle 9, al transito veicolare e pedonale, dopo quasi tre anni di chiusura e una serie impressionante di ritardi, il ponte Don Acciai, comunemente conosciuto come il ponte del Lagaccio.
Una ri-consegna alla città dopo i lavori di consolidamento strutturale e la realizzazione di tutte le finiture legate all’attraversamento pedonale, alle fermate Amt e all’accessibilità per le persone con disabilità.
Un ritorno alla normalità dopo un’attesa lunghissima e che più volte aveva scatenato le proteste dei residenti per i continui ritardi. L’ultimo la “scoperta”, a collaudo statico effettuato a fine maggio, della necessità di modificare i marciapiedi in corrispondenza delle fermate per gli autobus secondo le norme del Codice della Strada che prescrivono i giusti spazi di visibilità di un pedone in attraversamento con la contemporanea presenza di un autobus in fermata e la realizzazione delle ringhiere.
«L’adeguamento strutturale del ponte – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi – ha richiesto un intervento molto impegnativo su un’infrastruttura che abbiamo deciso di chiudere nel 2018 perché da tempo necessitava di essere in sicurezza. Ringrazio il quartiere per aver sopportato gli inevitabili disagi per la convivenza con un grosso cantiere impattante sulla viabilità, i nostri tecnici che hanno saputo risolvere complessità di intervento in corso d’opera, anche impreviste come l’individuazione di incosistenze nel terreno durante i lavori, durati più del previsto proprio per problemi relativi a fondazioni profonde oltre 30 metri. Il rinnovato Don Acciai alleggerirà anche il traffico nei quartieri di San Teodoro e Oregina».
«Ringrazio l’assessore Piciocchi e tutti i tecnici del Comune – ha commentato il presidente del Municipio I Centro Est Andrea Carratù – per il grande impegno messo per superare le forti criticità tecniche legate all’assetto idrografico della zona – Il quartiere avrà, dopo tanti anni, finalmente un’infrastruttura moderna e sicura, che inserisce nel quadro degli interventi di rigenerazione del quartiere del Lagaccio, a partire dalla riqualificazione e trasformazione dell’ex Caserma Gavoglio».
Il progetto di consolidamento del ponte Don Acciai ha comportato la demolizione delle tre campate e delle due pile centrali ammalorate, lasciando in opera le pile di estremità e le porzioni di impalcato a ridosso di via Napoli e via Bari, la realizzazione di una struttura a telaio in carpenteria metallica (acciaio corten) al posto delle due pile preesistenti.
La nuova struttura ha una campata continua a struttura mista in acciaio-calcestruzzo tra le porzioni di impalcato mantenute in opera.
Le fondazioni della nuova opera sono costituite da micropali lunghi 30 metri, sormontati da un plinto di fondazione con basamenti in cemento armato che costituiscono la base delle pile e ne permettono il collegamento alla fondazione stessa.
Le pile metalliche sono costituite da 8 fusti curvilinei con sezione ad H, collegati tra loro da traversi saldati in opera.
L’impalcato è composto da 4 travi con sezione a doppio T ad altezza costante tra le pile e variabile nelle porzioni laterali, in modo tale da meglio raccordarsi con la struttura esistente. Le travi sono collegate tra loro da traversi reticolari. Conclude la struttura una soletta gettata in opera su lastre metalliche tralicciate autoportanti, saldate sulle travi principali.
A maggio sono state effettuate le prove di carico, propedeutiche alla riapertura, con 6 sistemi in sequenza finalizzate al controllo delle caratteristiche elastoplastiche dell’infrastruttura. Il ponte Acciai è stato sottoposto a un carico equivalente a quello massimo previsto dal progetto (compresa la quota parte dovuta all’effetto dinamico): sono così riprodotte le combinazioni di carico che sottopongono la struttura alle più gravose sollecitazioni.
L’opera è costata alla collettività ben 1,8 milioni di euro ed era stato chiuso nell’agosto 2018, a seguito del crollo del ponte Morandi, quando le autorità cittadine avevano accolto le denunce e ripetute segnalazioni, che andavano avanti da mesi, circa lo “sprofondamento” di uno dei piloni che sostenevano la struttura.
Sono però in agenda altri lavori, che non dovrebbero avere ripercussioni su funzionalità e percorribilità del nuovo ponte, per interventi di rimessa in pristino delle campate laterali di cemento armato e alla risistemazione delle aree sottostanti, che si pensa di adibire a parcheggio pubblico a beneficio degli abitanti.