ponte morandi tramontoGenova – Autostrade per l’Italia torna in mano pubblica ma lo Stato italiano si impegna a pagare il 25% dei danni e la famiglia Benetton “intasca” 2,4 miliardi di euro.
Una notizia con poche luci e molte ombre quella che arriva da Roma dopo gli annunci dei giorni scorsi che avevano scatenato i commenti entusiasti di molti, politici e non.
La cessione al Consorzio composto da Cdp Equity, Blackstone Infrastructure Partners e Macquarie Asset Management sembra cosa fatta e l’annuncio dell’accordo con Atlantia per l’acquisizione dell’88,06% del pacchetto azionario di Autostrade per l’Italia S.p.a (Aspi) è stato dato ma in pochi si sono premurati di specificare anche alcune “clausole” filtrate dall’accordo e che, se confermate, getterebbero una luce sinistra sull’intera operazione finanziaria, specie dopo i proclami dei mesi scorsi e gli annunci di “togliere la concessione” a chi aveva provocato – o quantomeno non aveva evitato che avvenisse – il crollo del ponte Morandi.

L’acquisizione di Autostrade, infatti, sarà fatta attraverso Holding Reti Autostradali S.p.A. (Hra), una nuova società di diritto italiano di proprietà (diretta o indiretta) di CDP Equity (51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e dei fondi gestiti da Macquarie Asset Management (24,5%) e nell’accordo da oltre 9 miliardi, lo Stato si impegna a pagare qualcosa che è già suo e che era stato dato “in concessione” ma, ed è quel che è peggio, si impegna a dividere con il venditore anche una parte dei contenziosi e dei danni da pagare, ovvero la “patata bollente” in cui è inserita anche la tragedia del crollo del ponte Morandi.

La società Atlantia, controllata dalla famiglia Benetton copre le spese sino a 150 milioni e il restante (fino a 450 milioni) lo paga al 75% lasciando al nuovo proprietario il saldo del restante 25% e non è chiaro cosa succeda se le somme da pagare dovessero superare i 450 milioni.

Le indiscrezioni, ancora da confermare, stanno scatenando roventi polemiche sui social e c’è chi si domanda provocatoriamente chi abbia “fatto l’affare” visto che la quota che sembra spettare alla famiglia Benetton supererebbe i 2,4 miliardi di euro.
La speranza che tutto venga smentito ufficialmente esiste e sono in molti, in Italia, a sperare che questa notizia abbia presto un “aggiornamento” per chiarire la vicenda.