Genova – Dal prossimo 15 ottobre il green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati.
E’ quanto deciso nell’incontro di oggi che ha visto il presidente del Consiglio Mario Draghi proseguire sulla linea della certificazione verde durante l’incontro con i sindacati.
Un’estensione che, secondo le intenzioni, dovrebbe portare a un incremento delle vaccinazioni prima dell’arrivo del freddo e di quello che potrebbe ripetersi come un periodo analogo all’inverno 2020.
L’intento è quindi quello di raggiungere una sorta di immunità di gregge, un numero elevato di vaccinati che metterebbe in sicurezza il paese permettendo la ripartenza.
Durante l’incontro di questa mattina è stato deciso, su spinta dei sindacati, che il green pass non diventi un mezzo per il licenziamento ma saranno previste sanzioni per i dipendenti che non regolarizzeranno la loro posizione.
Niente da fare per i tamponi a carico dello Stato, il premier ha ribadito che i costi saranno a carico di chi non vuole vaccinarsi e questo non deve ricadere sulla collettività.
Saranno proposti però tamponi a prezzi calmierati, come già accade in numerose farmacie.
I controlli ai dipendenti seguiranno lo stesso protocollo dei lavoratori della scuola, dove è già in vigore l’obbligo di green pass.
Le sanzioni si equivarranno sia nel pubblico sia nel privato: chi si presenterà sprovvisto di certificazione verde non sarà fatto entrare e sarà considerato assente ingiustificato; la violazione sarà punita con una multa da un minimo di 400 a un massimo di 1000 euro che potrà essere aumentata in caso di contraffazione del documento.
Dopo cinque giorni di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro sarà sospeso, come lo stipendio e il lavoratore sarà riammesso solo dopo la validazione del green pass.