polizia localeGenova – Ha picchiato la moglie perché non ha voluto rilasciare false dichiarazioni per il permesso di soggiorno per questo un 37enne è stato arrestato dagli agenti della Polizia Locale.

Gli operatori sono intervenuti in corso Quadrio, a una fermata dell’autobus, richiamati da una donna che, tenendosi il volto e un orecchio con le mani, chiedeva aiuto spiegando di essere appena stata picchiata dal marito e indicando un uomo che stava scappando.

Gli agenti lo hanno inseguito ma le opposizioni dell’uomo hanno richiesto l’intervento dei rinforzi.

Una volta fermato, l’uomo ha rifiutato di declinare le proprie generalità sostenendo di non dover mostrare i documenti alla Polizia Locale, ma solo a Polizia di Stato e Carabinieri, ingiuriando i carabinieri e aggiungendo: “Voi dovete solo fare le multe”.

Le dichiarazioni della donna, che ha deciso di sporgere querela, e del successivo riscontro presso la banca dati, è emerso che oltre a una denuncia per resistenza, l’uomo aveva ricevuto pochi già un ammonimento da parte del Questore perché smettesse di tenere comportamenti violenti nei confronti della moglie, comportamenti portati avanti per diverso tempo che avevano causati diversi interventi della Polizia in soccorso della donna.

Secondo quanto ricostruito, numero testimoni e i video delle telecamere di sorveglianza hanno confermato la versione della vittima, presa a calci e pugni dall’uomo a poca distanza dall’ufficio immigrazione della Questura dove l’uomo pretendeva che la moglie rilasciasse false dichiarazioni. La donna aveva rifiutato di firmare una dichiarazione sostitutiva di notorietà che attestasse la circostanza falsa che il senegalese avesse già spostato la residenza presso il comune di dimora. Per questo l’uomo, una volta fuori dall’ufficio, ha aggredito violentemente la moglie per strada, ritenendola responsabile del mancato rinnovo.

Il trentasettenne, nelle fasi del fermo, ha anche minacciato e ingiuriato gli agenti: “Voi dovete solo fare le multe e occuparvi della spazzatura” o “Siete dei razzisti bastardi pezzi di m…”,  “andate a f…” e, con particolare riferimento a uno degli agenti, ha minacciato gli operanti con le frasi “Ci vediamo tra tre giorni quando esco”.

Gli sono stati anche contestati i reati di ingiurie, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di declinare le generalità.
Il pubblico ministero ha disposto la custodia cautelare presso la Casa Circondariale di Genova Marassi per rimanere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la convalida dell’arresto, l’emissione urgente della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.