Chiavari – E’ stata l’intuizione della criminologa Antonella Delfino Pesce a imprimere una svolta alle indagini sull’omicidio di Nada Cella, la ragazza di 24 anni massacrata con un oggetto contundente nell’ufficio del commercialista Marco Soracco, in via Marsala a Chiavari. La criminologa, dopo aver parlato con la mamma della giovane ha suggerito di tornare ad indagare su una donna, oggi 53enne, e residente in Piemonte ma che, all’epoca dei fatti era poco più grande di Nada Cella ma, soprattutto, frequentava Soracco e ne sarebbe stata innamorata.
Una persona già entrata (e poi uscita) dalle indagini ma che, alla luce di nuovi elementi di inchiesta, risulta indagata a piede libero per la morte della ragazza.
Un colpo di scena nel “cold case” che 25 anni suscitò grande clamore in tutta Italia, con una giovane ragazza uccisa nello studio di un commercialista e tutta una serie di situazioni “anomale” che avevano portato ad indagare anche sul titolare dell’ufficio e sulla madre ma senza trovare gli elementi necessari ad una incriminazione.
Dopo tanti anni è stata l’intuizione della criminologa Antonella Delfino Pesce a riportare l’attenzione degli inquirenti su una persona che era stata solo sfiorata dalle indagini e proprio su suggerimento dello stesso Soracco che aveva raccontato di aver ricevuto una telefonata anonima che suggeriva quel nominativo.
Le verifiche compiute all’epoca, però, non avevano portato a nulla.
Oggi potrebbero essere le analisi del genetista Antonio Giardina, già autore dell’identificazione del profilo genetico del caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, la ragazzina trovata massacrata in un campo nel bergamasco, a “risolvere” il caso.
Il genetista eseguirà nuovi e sofisticatissimi rilievi su alcuni oggetti trovati sul luogo del delitto di Nada Cella e potrebbe isolare il dna del colpevole o comunque di una persona che non doveva trovarsi nei locali.
Se questo dna corrispondesse a quello dell’attuale indagata, l’ex insegnante verrebbe arrestata, altrimenti, molto probabilmente uscirebbe nuovamente dalle indagini come già avvenuto 25 anni fa.
Sul presunto movente trapela solo che l’indagata frequentava il commercialista con il quale aveva frequentato un corso di ballo e che si è trasferita in Piemonte subito dopo i tragici fatti. Si ipotizza, ma le indagini dovranno accertare anche queste indiscrezioni di Stampa, che la donna si fosse invaghita di Soracco e che fosse in qualche modo “gelosa” di Nada Cella.
Sempre secondo le indiscrezioni di Stampa oggetto di verifica, ci sarebbero due testimoni che avrebbero visto l’indagata nei pressi dello studio di Soracco intorno all’ora del delitto ma occorre sottolineare che la donna viveva nella zona e dunque il fatto, da solo, non potrebbe certo rappresentare una prova definitiva.
Il ritrovamento sugli oggetti presenti nello studio del commercialista, invece, potrebbero rappresentare una svolta più consistente anche se, frequentando l’uomo, vi potrebbe essere una spiegazione anche per questo.
Le notizie diffuse dal quotidiano Il Secolo XIX in edicola oggi – e che già ieri pomeriggio pubblicava sulle sue pagine online – in anteprima – della svolta nelle indagini, parlano anche di nuove indagini anche su Soracco e sulla madre. Si sarebbero resi colpevoli di false testimonianze durante le indagini. A quale riguardo lo dirà la nuova inchiesta e, forse, il processo che potrebbe finalmente dare Giustizia ai familiari della ragazza uccisa 25 anni fa e che ancora attendono che venga chiarito il motivo del delitto e il nome dell’assassino.