Genova – “Tredici ore di discussione per finanziare con 210mila euro di soldi pubblici le magliette delle squadre professionistiche di calcio e poi non ci sono mai soldi per la sanità pubblica e i servizi alla cittadinanza”. A denunciarlo il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino che commenta la discussione – ancora in corso in consiglio regionale – sulla proposta di utilizzare 210mila euro per acquistare spazi sulle magliette dei giocatori delle squadre di serie A della Liguria.
«Non lasciamoci ingannare dal nome vago – spiega Pastorino – in soldoni, si tratta di attribuire 210mila euro di soldi pubblici per le magliette delle squadre professionistiche di calcio. Un po’ di pubblicità nazionale a una regione, la nostra Liguria, che appare allo sbaraglio sotto ogni aspetto: dissesto idrogeologico, tutela delle coste, gestione della sanità pubblica, trasporti pubblici… – dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino – 13 ore di discussione che potevano essere evitate se con un minimo di lungimiranza questa Giunta, che senza Toti in aula è allo sbaraglio, avesse accettato di discutere coerentemente del DdL 95 in commissione con le audizioni richieste dall’opposizione».
Il gruppo consiliare ‘Cambiamo’ ha accusato l’opposizione di non capire ma la verità è che la totale trasparenza di come vengono spesi soldi pubblici è un dovere della politica, non un fastidio.
«E, con tutto il rispetto per il calcio professionistico, è inaccettabile che ci siano i soldi per le magliette del Genoa e della Sampdoria ma non ci siano, per fare un esempio tra tanti, per la presa in carico di 1200 minori disabili – denuncia il vicepresidente della commissione sanità Pastorino – Operiamo in un’amministrazione che ha risorse limitate e il modo in cui le impieghiamo – o meglio, il modo in cui la maggioranza decide di impiegarle, dice tutto della visione di questa Giunta capitanata da Toti. Ed è cristallino che questa Giunta non ha a cuore gli interessi della popolazione più fragile, più in difficoltà, più povera, più in crisi per colpa – anche – della pandemia».
«Una cosa appare ormai chiara: al nostro presidente nonché assessore al bilancio nonché assessore alla sanità Giovanni Toti non interessa minimamente occuparsi della cosa pubblica in Liguria – conclude Pastorino – E il motivo, a mio avviso, è che non abbia alcune intenzione di portare a termine il suo mandato».