Genova – Energica e delicata, capace di ipnotizzare il pubblico giocando con i suoni della chitarra e intrecciandoli alla sua voce.
Così Carmen Consoli ieri sera ha fatto tappa al Politeama Genovese con il suo “Volevo fare la rockstar – Tour”.
Appena le luci si spengono e la voce registrata della Cantantessa si diffonde nella sala, la percezione è quella di trovarsi davanti a uno spettacolo teatrale: scenografie minimal, sul palco solo una chitarra. Tutto ridotto all’essenziale.
Le prime note, ingannevolmente, sembrano confermarlo: lo spettacolo sarà un live acustico che per le due ore successive non farà altro che emozionare con intima delicatezza l’animo del pubblico.
Ma Carmen non si è dimenticata dei suoi sogni, voleva fare la rockstar e ci è riuscita tramutando le corde delle sue chitarre in un muro di suono in cui l’artista si arrampica passando dall’arpeggio accompagnato alle distorsioni e ai suoni elettrici che gestisce con maestria.
Lo spettacolo si muove su tre parti: la prima è quella dedicata all’ultimo lavoro in studio di Consoli, “Volevo fare la rockstar”.
Carmen è accompagnata dallo storico chitarrista Massimo Roccaforte e snocciola tutto il disco quasi seguendo la tracklist dell’album.
Spicca “Una domenica al mare”, singolo apripista, ma ogni canzone da “Sta succedendo” che apre il concerto, a “Mago Magone” fino ad arrivare alla title track “Volevo fare la rockstar” è uno spaccato della vita dell’artista siciliana che non si risparmia e racconta sé stessa dal palco.
La seconda parte dello spettacolo ha una batterista d’eccezione, Marina Rei. “Un gesto d’amicizia che non passa certo inosservato” ha ribadito Carmen dal palco.
“Mediamente isterica”, “Besame Giuda”, “Confusa e Felice”, “Contessa Miseria”, alcuni dei brani che hanno fatto conoscere la Cantantessa al grande pubblico vengono riarrangiati e reinterpretati insieme a Marina.
Sicuramente la parte più “rock” di tutto lo spettacolo in cui si viene travolti dal suono delle due artiste che, sul palco, si scatenano dando prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere tra le migliori musiciste del panorama.
Il terzo atto, il conclusivo dello spettacolo, Carmen lo dedica all’amicizia ed ecco che sul palco torna a riunirsi con Massimo Roccaforte e Marina Rei che si divide tra percussioni come cajon, shaker e batteria.
“L’ultimo bacio”, “In banco e nero”, “Blu notte”, per chiudere con “Fiori d’arancio”, “Parole di Burro” , “‘A finestra” creano un vortice di emozioni difficilmente trattenute dal pubblico che canta a gran voce e non manca occasione di ricordare all’artista la felicità e l’emozione di ritrovarsi a un concerto.
L’ultima nota sfuma nell’aria e una vera e propria standing ovation saluta Carmen Consoli, ritornata in scena per il bis, da sola, quasi a luci spente, cantando “Amore di plastica”, il brano che la portò a Sanremo tra le Nuove Proposte.
Carmen voleva fare la rockstar, “e scuotere su e giù la testa imbracciando una chitarra vera“. Ci è riuscita e continua a regalare brani intensi e virtuosismi strumentali con padronanza ed eleganza, come solo pochissimi musicisti possono permettersi.
Menomale che Carmen voleva fare la rockstar e ci è riuscita.