Genova – Palazzo Tursi “off limits” per i cittadini di Sampierdarena che desiderano assistere al consiglio comunale monotematico sullo spostamento del Deposito Petrolchimico. A lanciare l’accusa il Movimento 5 Stelle che commenta così la decisione del Sindaco Marco Bucci di limitare l’accesso alla sala rossa dove avverrà la discussione e il confronto sul tema rovente per la città.
“Il 18 gennaio – scrive Luca Pirondini, capogruppo del M5S in Comune – ci sarà un Consiglio comunale monotematico sul dislocamento dei depositi costieri a Ponte Somalia. Un momento importantissimo e atteso dai cittadini di Sampierdarena, sui quali quel trasloco peserà non poco e che giustamente vogliono seguire i lavori di Aula. Ma, a sorpresa, Bucci chiude Tursi per paura delle contestazioni e per paura, nello specifico, che si ripeta la protesta andata in scena al centro civico Buranello a metà dicembre, con oltre 400 cittadini a contestare la decisione del sindaco di Genova”.
“Se non è per paura di essere contestato – si domanda Ceraudo, consigliere comunale pentastellato – perché allora chiude Tursi? Se lo fa per la sicurezza, allora ci chiediamo: farà anche altre ordinanze per limitare gli spazi di aggregazione cittadina come cinema e teatri? In assenza di un obbligo nazionale, il fatto che Bucci chiuda solo il Consiglio comunale, negando l’accesso ai genovesi, è un fatto gravissimo. Che segnala la sua paura e la sua debolezza”
“Un sindaco ripreso più volte per non aver rispettato le norme in Aula – ricorda a sua volta anche il pentastellato Stefano Giordano – ora si nasconde dietro la paura del confronto con la cittadinanza che può essere presente in Sala Rossa al pari dei giornalisti e dei dipendenti comunali, nonché dei consiglieri. L’Aula non può essere uno strumento che si utilizza a proprio uso e consumo, ma deve rimanere luogo pubblico dove i genovesi possono e devono, se lo vogliono, essere parte attiva”.
“Questa – chiosa poi la consigliera Maria Tini – è l’ennesima dimostrazione di come Bucci provi sempre a piegare i propositi e i desideri dei cittadini al proprio volere. Un comportamento già espresso al centro civico Buranello dove davanti alle proteste forti dei cittadini dichiarò senza mezzi termini che avrebbe deciso lui relativamente alla collocazione dei depositi. Il sindaco di tutti? Forse dovremmo dire il “podestà” di pochi”, concludono i pentastellati.