Genova – Chiesa affollata e tante lacrime, questa mattina, per i funerali di Alice Scagni, la giovane di 34 anni uccisa con 20 coltellate dal fratello Alberto. Nella chiesa della Consolazione, in via XX settembre, c’era anche il figlio della donna, appena un anno e mezzo di età e tutta la vita davanti per cercare di superare quanto è accaduto.
Una folla commossa ha voluto partecipare alla funzione e salutare per l’ultima volta la giovane che ha cercato fino all’ultimo di aiutare il fratello e che ha pagato con la vita il suo altruismo.
Il fratello, con problemi psichici, è rinchiuso nel carcere di Marassi in attesa delle indagini e del processo mentre i familiari attendono che il magistrato che segue il caso indaghi anche su presunte inadempienze e mancati interventi da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine che pure erano informate dell’escalation di violenza e paura che stava scatenando il 42enne che ha poi trucidato la sorella accusandola di non volergli dare il denaro che gli era necessario.
Di certo esce sconfitto il “sistema” che cerca di far fronte ad una serie sempre crescente di episodi di violenza che sembrano “annunciati” e che, purtroppo, non si riescono ad evitare.
Le nuove norme ci sono ma continuano a mancare gli uomini, i mezzi e le risorse economiche per avere più forze dell’ordine sul territorio e più strumenti da impiegare per aiutare chi è alle prese con situazioni delicatissime e che rischia ogni giorno la propria vita.