La Spezia – I cinghiali del parco della Maggiolina al la Spezia verranno trasferiti in modo sicuro in un luogo adatto e qui tenuti sotto osservazione per accertare l’assenza di contagio da peste suina. E’ quanto deciso ieri nel corso del vertice organizzato da Regione Liguria, Comune di La Spezia, Asl ed esperti faunistici.
Ad annunciare il “lieto fine” lo stesso presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti che ha assicurato ancora una volta che i cinghiali non verranno abbattuti.
“Saranno prelevati in sicurezza dal Nucleo Faunistico Venatorio della Regione Liguria – ha spiegato Toti – e trasportati in un’area idonea che verrà individuata nelle prossime 24-48 ore”.
Tutte le operazioni verranno controllate dalle associazioni ambientaliste che da 15 giorni sorvegliano il parco e i suoi “ospiti” nel timore di un blitz per abbatterli.
Il presidio ambientalista proseguirà sino a quando non verranno trasferiti tutti gli animali che, secondo le associazioni di tutela animali, non dovrebbero essere sedati per il rischio di reazioni avverse o il decesso.
Controlli anche da parte dei tecnici della Asl 5 che dovranno accertare e assicurare che gli animali vengano trasferiti in condizioni idonee e garantendo l’isolamento per evitare eventuale diffusione di focolai di peste suina nel caso che i cinghiali siano infetti.
Dopo 15 giorni di braccio di ferro tra istituzioni si arriva dunque ad una possibile soluzione incruenta anche se non è stata ancora individuata l’area che ospiterà le famigliole e che deve necessariamente essere “recintata” per evitare la fuga degli animali e strutturata in modo idoneo alle esigenze degli animali nati e cresciuti in libertà.
Una soluzione – ha spiegato il presidente Toti “resa possibile dal fatto che lo spezzino non rientra nelle zone oggetto di restrizioni dovute alla peste suina”.
Il trasferimento definitivo dovrebbe avvenire nel rifugio dell’etologo Francesco De Giorgio, in provincia di Imperia, che ha dato ufficialmente disponibilità ad accogliere le famiglie di cinghiali ma è necessario prima accertare che i cinghiali non siano infetti e dunque occorre individuare un’area intermedia.
Non appena verrà liberato, il parco della Maggiolina verrà sottoposto ad una disinfestazione per renderlo sicuro rispetto alla fruizione da parte degli umani che per 15 giorni sono stati “chiusi fuori” al loro Parco.