Genova – Sono stati catturati con gabbie e narcotici i sei cinghiali che nella notte hanno fato scattare l’emergenza nella zona di Castelletto, per le loro passeggiate per strada.
Gli animali sono stati attirati con uno stratagemma all’interno del Parco dell’Acquasola e qui lo speciale team creato recentemente li ha addormentati con speciali proiettili con narcotici per poi trasferirli all’interno di gabbie in metallo.
L’operazione è stata condotta con qualche problema perché dopo i primi quattro esemplari caduti subito nella trappola, gli altri componenti del branco hanno iniziato ad innervosirsi correndo in tutte le direzioni all’interno del parco e cercando una via di fuga.
Le scene non sono passate inosservate ed il tam tam degli ambientalisti ha fatto accorrere in zona molte persone che hanno iniziato a filmare le operazioni e a criticare l’intervento.
Gli stessi ambientalisti esprimono il dubbio sul finale del blitz che, temono, potrebbe finire con l’abbattimento degli animali.
In questo senso chiedono che la fine dei cinghiali venga resa nota come per quelli catturati nei giorni scorsi in via Piave, con un blitz alle prime luci dell’alba, dopo che il branco, probabilmente quello che aveva distrutto le aiuole gestite dal supermercato Esselunga, aveva creao problemi e pericolo in alcune vie della zona e persino in corso Italia.
Sui social, alle proteste degli ambientalisti, si uniscono quelle dei residenti di vari quartieri genovesi dove i cinghiali sono di casa e dove le proteste ripetute non hanno fatto scattare alcun provvedimento.
Polemiche che si aggiungono a quelle legate al costo di smaltimento delle carcasse dei cinghiali che pare raggiunga i 500 euro cadauno. Soldi pagati dalla collettività per esaminare le carcasse alla ricerca di segni della peste suina e per poi incenerirle in speciali centri.